"Usare lo smartphone a scuola porta a voti più bassi"

Il primo studio che certifica che l'attenzione divisa fra insegnante e device digitali ha effetti a lungo termine sulle prestazioni scolastiche. Ed è un fenomeno contagioso

La distrazione da cellulare riduce le prestazioni a scuola - foto skynesher istock

La distrazione da cellulare riduce le prestazioni a scuola - foto skynesher istock

L'uso del cellulare a scuola fa male. Nel senso che gli studenti che chattano di continuo e consultano lo smartphone a lezione finiscono per prendere voti bassi. Lo racconta uno studio della Rutgers University (Stati Uniti) pubblicato su Educational Psychology. Inoltre, si scopre che gli studenti che frequentano le lezioni in cui è consentito l'uso dei device digitali ottengono risultati ancora peggiori, cosa che suggerisce che l'uso del telefono danneggia l'ambiente di apprendimento di gruppo. Si tratta del primo studio in assoluto che mostri una relazione tra la distrazione da dispositivi elettronici e le successive prestazioni agli esami. LO STUDIO I ricercatori della Rutgers University negli Stati Uniti hanno eseguito un esperimento in classe per testare se l'attenzione divergente dedicata ai dispositivi elettronici (e non al docente) durante la lezione influenzasse le prestazioni degli studenti negli esami di fine corso. Gli studenti di psicologia cognitiva della Rutgers (118 in tutto) si sono visti vietare l'uso di computer portatili, telefoni e tablet per metà delle lezioni, mentre nell'altra metà li potevano usare (qui gli studenti dovevano dichiarare se li avevano usati per scopi non accademici).

LE CONSEGUENZE DELL'ATTENZIONE Lo studio ha rilevato che il fatto di avere un dispositivo non ha abbassato i punteggi degli studenti nei test di comprensione svolti durante le lezioni. Ma nei test di fine trimestre i giovani che smanettavano sullo smartphone hanno ottenuto punteggi inferiori del 5% rispetto alla media (mezzo punto in meno). La cosa curiosa è che quando l'uso di dispositivi elettronici veniva consentito in classe, le prestazioni scendevano anche per gli studenti che non li usavano, dimostrando una sorta di 'contagio' della disattenzione.

È la prima volta che una ricerca mette in evidenza come l'attenzione divergente abbia effetti a lungo termine. L'autore principale dello studio, il professor Arnold Glass, spiega che "Questi risultati dovrebbero allertare i molti studenti e insegnanti sul fatto che dividere l'attenzione fra device e lezione ha un effetto insidioso che finisce per compromettere le prestazioni e il voto finale. Gli insegnanti dovrebbero spiegare agli studenti l'effetto dannoso delle distrazioni, non solo per loro stessi, ma per l'intera classe."