Giovedì 18 Aprile 2024

Meglio un'ora di corsa o di sonno?

I ricercatori della Northwestern University di Chicago rivelano che il sonno e lo sport sono intimamente correlati. Per questo non si dovrebbero sacrificare né l'uno, né l'altro

Dormire almeno sette ore aiuta ad allenarsi più a lungo - Foto Pixabay/ramicm

Dormire almeno sette ore aiuta ad allenarsi più a lungo - Foto Pixabay/ramicm

Roma, 9 giugno 2016 - Correre di prima mattina attiva il metabolismo, facilita il dimagrimento e dà la giusta carica per affrontare la giornata. Ma a volte svegliarsi presto per fare sport è davvero difficile e dormire un'ora in più ci fa sentire meglio. Quindi, il dilemma è: meglio svegliarsi per una corsa o ritardare la sveglia? Phyllis Zee, professoressa di neurologia e direttrice dello Sleep Disorders Center presso la Northwestern University di Chicago, ha tentato di dare risposta al quesito.

UN TRIANGOLO VIRTUOSO Come spiega la dottoressa Zee, sonno, alimentazione ed esercizio fisico rappresentano i tre punti cardine di un triangolo virtuoso per la salute del nostro organismo. Tutti e tre questi elementi sono correlati tra di loro ed egualmente necessari ad assicurare il nostro benessere. È quindi indispensabile trovare il giusto equilibrio tra ognuno dei punti della triade. La domanda corretta da porsi, secondo la ricercatrice, non è "Meglio dormire o correre?", bensì: "Come fare a conciliare entrambe le cose in modo equilibrato?".

PIU' SI DORME, MEGLIO CI SI ALLENA Il team di ricercatori sotto la guida di Zee ha notato una correlazione positiva tra le ore di sonno e la qualità dell'attività fisica. Dopo una notte di almeno sette ore di buon riposo la sessione di allenamento durerà di più, mentre chi dorme poco tende ad avere meno motivazione a fare esercizio. Allo stesso tempo, è provato che faticare praticando uno sport migliora la qualità del sonno, con ricadute positive sulla memoria, sulla salute mentale e fisica, sull'attenzione. Per questa ragione, data la reciprocità di sonno e sport, non bisogna sacrificare né l'uno, né l'altro. Una curiosità: perfino gli atleti dell'NBA hanno a disposizione una figura che si occupa di "organizzare il loro sonno", lo sleep coach. La quantità di ore di riposo è molto importante perché infatti può pregiudicare l'esito della prestazione sportiva.

RIPROGRAMMARE LE ABITUDINI La direttrice del Behavioral Sleep Medicine Program alla Northwestern University afferma che la soluzione al dilemma "sonno o sport" è molto semplice: riprogrammare le proprie abitudini. Infatti, andare a dormire durante la settimana lavorativa da venti minuti a mezzora prima del solito e svegliarsi un quarto d'ora dopo ogni mattina aiuta a recuperare dalle 10 alle 13 ore di sonno in più al mese. In questo modo ci si sente più riposati e pronti per fare attività fisica dopo il risveglio, senza più cadere nella tentazione di ritardare la sveglia.