Insonnia e salute non vanno d'accordo: una nuova ricerca condotta alla università di Shanyang, in Cina, ha messo in relazione la qualità del sonno e il rischio di attacchi cardiaci, giungendo alla conclusione che chi fatica ad addormentarsi è esposto a maggiori rischi di infarti e ictus rispetto a chi passa notti di sonno ristoratore.
PROBLEMA SERIO
I ricercatori cinesi hanno preso in esame 15 studi precedenti per un totale di 160 mila persone monitorate lungo diversi periodi (da 3 mesi a 30 anni). Le informazioni raccolte sono state analizzate andando alla ricerca delle conseguenze dell'insonnia, che secondo il professor Qiao He e i suoi colleghi è un problema sempre più diffuso nella società, e non da sottovalutare, dato che passiamo un terzo della nostra vita dormendo. Se finora altre ricerche hanno riscontrato collegamenti fra insonnia e problemi di salute, nessuna aveva stabilito un nesso con questa e i problemi cardiaci e gli ictus: i dati dello studio cinese (pubblicato su European Journal of Preventive Cardiology) invece raccontano che le difficoltà ad addormentarsi portano a un aumento dei rischio di insorgenza di ictus o attacchi cardiaci del 27% .
I TIPI DI RISCHI
Se l'insonnia costante ci mette a rischio di patologie cardiovascolari, anche chi è soggetto a continui risvegli notturni vede crescere le probabilità (11%) di problemi del genere (che comprendono infarto e scompenso cardiaco), come anche chi dorme ma non gode di un sonno davvero riposante (18%). Le persone più esposte sono dunque quelle che faticano ad addormentarsi, seguite da chi soffre di stanchezza durante le ore del giorno e da chi si sveglia spesso di notte. E abbiamo visto come un sonno non adeguato costituisca un circolo vizioso, in cui lo stress impedisce un corretto ritmo sonno-veglia, che a sua volta non fa altro che alimentare lo stress.
MOTIVI DA INDAGARE
Non è ancora chiaro il meccanismo che regola la connessione fra insonnia e eventi cardiovascolari: secondo i ricercatori potrebbero essere la pressione arteriosa e il metabolismo che si alterano a causa della privazione del sonno. Oppure l'apparato ghiandolare che si attiva provocando un picco di attività del sistema nervoso simpatico. Un'informazione forse inaspettata è che i soggetti più a rischio sono le donne (soprattutto nel caso del sonno non ristoratore), probabilmente per ragioni insite nel loro apparato ormonale e nella risposta allo stress, anche se in generale i risultati che emergono dalla ricerca sono molto simili anche negli uomini.
Per combattere l'insonnia si possono mettere in pratica alcuni suggerimenti:
- i cibi da consumare
- quelli da NON consumare prima di andare a letto
- tenere un piede fuori dalle lenzuola
- i 5 consigli generali per dormire bene
Giovedì 18 Aprile 2024
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