Mercoledì 24 Aprile 2024

Calvizie, nuova scoperta sul perché cadono i capelli

Un team americano ha individuato una relazione tra un particolare tipo di cellule del sistema immunitario e la perdita dei capelli

Una cura per la cavizie? (Foto: SIphotography/iStock)

Una cura per la cavizie? (Foto: SIphotography/iStock)

Poco tempo fa, uno studio sulle cellule staminali epidermiche aveva fornito nuovi indizi sul motivo per cui le chiome maschili si diradano o diventano bianche. Ora, un ulteriore passo verso la comprensione (e magari la cura) della calvizie arriva dalla UCSF (University of California, San Francisco), i cui ricercatori hanno scoperto una relazione tra la perdita dei capelli e alcune particolari cellule del sistema immunitario. CAPELLI FORTI E SANI Secondo lo studio condotto dai ricercatori della UCSF, la crescita e il ricambio dei capelli non dipenderebbe solo dalle cellule staminali epidermiche, ossia le cellule indifferenziate che dalla profondità del follicolo pilifero (il cosiddetto bulbo) danno vita alla struttura del pelo. Nel processo, infatti, giocherebbero un ruolo chiave anche le cellule T regolatorie (Tregs), una sottoclasse di cellule T normalmente coinvolte nella tolleranza immunologica e nella prevenzione delle malattie autoimmuni. TOPI CALVI In sostanza, dice la ricerca, quando le Tregs sono difettose, le cellule staminali della pelle non riescono più a lavorare come si deve e smettono di rigenerare i follicoli piliferi. Il meccanismo è stato per ora documentato in laboratorio attraverso un esperimento sui topi. I roditori sono stati privati temporaneamente delle loro cellule T regolatorie e poi "rasati a zero", evidenziando un totale mancanza di ricrescita del pelo. PRONTI, PARTENZA, VIA Le successive indagini condotte con tecniche di imaging hanno effettivamente dimostrato che le Tregs hanno un legame molto stretto con le cellule poliedriche dei follicoli piliferi. Quando inizia la normale fase di ricambio del capello, il numero di cellule T regolatorie intorno al follicolo pilifero triplica. In un certo senso, spiega uno degli autori, è come se le cellule staminali affidassero alle Tregs il compito di avvisarle "quando è il momento di dare il via alla rigenerazione". IN CERCA DI UNA CURA Ulteriori analisi genetiche hanno consentito al team della UCSF di certificare che svariati geni associati all'alopecia sono anche connessi alle cellule T regolatori. Comprendere la ragione per cui le Tregs smettono di svolgere il loro compito, concludono i ricercatori, potrebbe finalmente favorire lo sviluppo di una cura per la calvizie, un problema che per ora può essere superato solo con soluzioni chirurgiche dal costo elevato. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Cell.