"Il pinguino reale scomparirà entro la fine del secolo"

Surriscaldamento climatico e pesca intensiva stanno modificando l'habitat naturale dei pinguini reali, tanto da metterne a rischio la sopravvivenza: lo sostiene una ricerca

Foto: tane-mahuta/iStock

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Entro la fine di questo secolo il pinguino reale potrebbe estinguersi dalla faccia della Terra per colpa del surriscaldamento climatico e della pesca intensiva effettuata nelle acque dell'Antartide: lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change e firmato da Céline Le Bohec (Università di Strasburgo) insieme a Emiliano Trucchi (Università di Ferrara). L'IMPORTANZA DELLA RICERCA Non è la prima volta che vengono svolte ricerche che analizzano l'impatto sull'Antartide del cambiamento climatico e della pesca industriale: tutti i dati prodotti dagli scienziati confermano che la situazione è preoccupante, sia per quanto riguarda la riduzione delle aree ghiacciate sia in riferimento alla disponibilità di pesci e krill, alimenti fondamentali per la dieta di balene, foche e pinguini. L'importanza dello studio di Le Bohec e Trucchi sta nel fatto che fornisce una prova piuttosto evidente di ciò che ci attende nei prossimi decenni se non riusciremo a invertire la tendenza in atto. I PINGNUNI RISCHIANO L'ESTINZIONE? L'azione simultanea del surriscaldamento globale e della pesca intensiva sta alterando in maniera sensibile l'habitat naturale del pinguino reale, costituito dalle isole dell'Oceano Meridionale. Se le cose non cambieranno, sostengono i ricercatori, circa il 70% dell'attuale popolazione (1,1 milioni di coppie riproduttive) sarà costretto trovare un nuovo habitat. Il problema è che non ci sono molti luoghi adatti, cosa che rischia appunto di portare a una drastica riduzione del numero di pinguini reali e al conseguente rischio di estinzione della specie entro la fine di questo secolo. CREARE UN'AREA PROTETTA Accanto all'appello perché venga intrapresa un'azione decisa, a livello internazionale, per invertire le principali cause di questa situazione, Le Bohec e Trucchi si uniscono a coloro che sostengono una possibile controffensiva per contenere i danni. Si tratta di un'iniziativa, voluta da scienziati e da realtà associative come Greenpeace, volta a istituire la più grande riserva marina al mondo, proprio nell'Antartide: vasta 1,8 milioni di chilometri quadrati, circa cinque volte la Germania, dovrebbe essere una zona caratterizzata dal divieto assoluto di pesca. Leggi anche: - Orsi polari: l'estinzione è più vicina - Vuoi essere felice? Spegni pc e smartphone - L'idea ecologista di Bruxelles: trasporto pubblico gratis