Martedì 16 Aprile 2024

Dopo la strage di Sciacca i veterinari chiedono lo stato d'emergenza in Sicilia

Troppe volte, sostiene l'ANMVI, la situazione sull'isola è stata oggetto di segnalazione da parte dei veterinari. Ma gli allarmi sono caduti nel vuoto. "Troppo facile accedere ai veleni"

Cane in una foto L.Gallitto

Cane in una foto L.Gallitto

Cremona, 23 febbraio 2018- Il randagismo in Sicilia richiede la dichiarazione dello stato di emergenza, permettendo alle autorità pubbliche, centrali e regionali, di ricorrere ad interventi speciali, misurabili e a termine. E la  facilità di accesso ai veleni e al loro utilizzo incontrollato: servono norme più stringenti. Questa in sintesi la posizione del Presidente dell'ANMVI, Marco Melosi, dopo i fatti di Sciacca.

Intanto, il Presidente di ANMVI Sicilia, Pippo Licitra, denuncia la sordità della politica: "La veterinaria siciliana non è disponibile ad utilizzare i razzi della Corea del Nord per farsi ascoltare o per essere invitata ai tavoli decisionali che la politica organizza nei momenti di emergenza". Sopra le righe non sono i toni di una veterinaria siciliana esasperata, ma "i fatti abominevoli dell’avvelenamento dei randagi a Sciacca" dichiara Licitra.

"Più volte, utilizzando le sale dell’assemblea Regionale abbiamo rappresentato la difficoltà gestionali del randagismo in Sicilia, si è “gridato” la necessità di una interlocuzione continua con le parti politiche per affrontare un problema che all’interno della nostra categoria viene vissuto con grande attenzione e preoccupazione" è lo sfogo del Presidente di ANMVI Sicilia. "Adesso la politica non scavalchi la nostra categoria per fare largo a chi ha sicuramente maggior peso elettorale, ma non il ruolo specialistico e di presenza territoriale che noi veterinari - con i nostri studi, ambulatori, cliniche e servizio pubblico - rappresentiamo sul territorio" conclude Licitra.

Emergenza randagismo. L’ANMVI, impegnata in programmi di sterilizzazione volontaria dei randagi in varie regioni ad alto tasso di randagismo, torna a chiedere un piano ad hoc per la Sicilia: identificazione anagrafica e sterilizzazione programmata sotto una regia veterinaria e di sanità pubblica.  Ricordando che il controllo demografico delle popolazioni animali  rientra nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, che lo Stato e le Regioni sono chiamate a garantire e finanziare, l’ANMVI invita le autorità competenti a considerare la dichiarazione dello stato d’emergenza randagismo, pianificando azioni urgenti, misurabili e a termine e soprattutto "sotto una regia sanitaria-veterinaria". Lo stato di emergenza, ricorrendo i presupposti di urgenza e di eccezionalità, potrebbe facilitare soluzioni di intervento speciale anche di tipo economico-finanziario.

Troppo facile il possesso di veleni.  L’avvelenamento di massa dei randagi di Sciacca ripropone il problema delle esche-killer- veleni troppo facilmente reperibili sul mercato. Vale per la Sicilia ma non solo. Malgrado una ordinanza del Ministero della salute che ne vieta la detenzione e l’utilizzo, l’approvvigionamento di prodotti o sostanze letali è ancora troppo facile e incontrollato. L’ANMVI torna a chiedere norme più stringenti contro il facile approvvigionamento di sostanze letali per animali e persone e che causano contaminazioni ambientali. Così conclude la nota dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani. [email protected]