Lilly cerca una famiglia per dimenticare rifiuti, catene e solitudine

Merano. La cucciolona ha bisogno di una situazione stabile e di una casa. La sua odissea tra appartamenti e vicini scorbutici nonostante il grande affetto del proprietario che, ora, è costretto a cederla. Ma Centopercentoanimalisti l'ha presa a cuore

Lilly quando era ancora nel magazzino legata a catena

Lilly quando era ancora nel magazzino legata a catena

Merano (Bolzano), 7 dicembre 2017 - Lilly è un incrocio pitbull da parte di padre mentre la madre è un incrocio dogo-levriero di 3 anni. Fu trovata cucciola per strada da un uomo a passeggio con la figlia, faceva parte di una cucciolata di 5 fratellini. L’uomo, spinto dalla figlia, decise di portarla a casa. Per un periodo tutto funzionò benissimo ma poi, a causa  della  crisi economica, l'uomo dovette abbandonare la sua attività trasferendosi in un piccolo appartamentino. I condomini però, non accettavano cani nello stabile e iniziarono a minacciare e a gettare secchiate di acqua dai balconi contro la povera Lilly. Vessato dai sui incivili “vicini” di casa, decise di cambiare città. Sembrava finita, ma… E' questa la storia di Lilly, creatura ingenua e docile, che non ha avuto vita facile, anche se amata. A raccontarla sono i militanti di Centopercentoanimalisti.

Una volta trovato un altro appartamento con assicurazioni di poter tenere il cane e dopo aver firmato il contratto, il proprietario di Lilly pensava di aver rimesso le cose a posto. Ma la proprietaria della casa ha cambiato idea e ha fatto marcia indietro, comunicando al suo inquilino che doveva liberarsi del cane - riferisce ancora Centopercentoanimalisti - incredibile ma vero. A quel punto Lilly veniva trasferita, forza maggiore e con non poca sofferenza, nel magazzino dove lavorava il suo proprietario. Essenedo un posto frequentato da operai, la povera Lilly veniva legata ad una lunga corda scorrevole. Un giorno Lilly scappò e causò un’incidente stradale, prontamente risarcito dal suo proprietario. Lilly tornò nel suo “parcheggio” con una corda di acciao, per evitare ulteriori fughe. Ma non era una vita possibile.

I lamenti di Lilly si sentivano sopratutto di notte, perché lei in quel posto, da sola, non ci voleva proprio stare. Una ragazza segnalò la situazione ad un militante locale di Centopercentoanimalisti che, in tempo reale, prese a cuore la sorte della pelosona e si attivò immediatamente. Dopo aver fatto un sopralluogo nel locale dove la cagnolona viveva legata a catena, il militante ha preso contatti con il proprietario che, non senza dolore, ha accettato di rinunciare a Lilly perché lei possa trovare una famiglia e avere una vita serena e piena d'amore. Ora Lilly è in stallo, sta molto bene, coccolata ed amata, ma deve ritrovare la serenità, deve trovare una famiglia. Di qui l'appello lanciato da Centopercentoanimalisti.  Per info sulla piccola: [email protected]