Lupo impiccato a Rimini. Altri due nomi sul registro degli indagati

Secondo la LAV le indagini sull'orribile episodio sono a un punto di svolta anche se il Ministero dell'Ambiente non da' segni di interessamento

Lupi in una foto Papi

Lupi in una foto Papi

Rimini, 6 dicembre 2017 - In attesa che il Ministro dell’Ambiente condanni esplicitamente gli atti di bracconaggio e si costituisca parte civile nel processo a carico dei responsabili della brutale esecuzione di un lupo massacrato a colpi di bastone, infilzato con un forcone e infine appeso a una pensilina del bus a Coriano (Rimini), la LAV apprende con soddisfazione che le indagini ancora in corso avrebbero individuato altri due potenziali responsabili. Secondo quanto si apprende dagli organi d’informazione, l’esecutore materiale non sarebbe il pastore sardo, al quale sarebbero state attribuite diverse richieste di risarcimenti, e altre due persone sarebbero state iscritte nel registro degli indagati. E' quanto riferisce una nota della LAV.  “Questo lupo è rimasto vittima di una violenza gravissima e contro questi animali non deve svilupparsi una insensata e altrettanto violenta caccia alle streghe perché i lupi non sono affatto pericolosi né dannosi per l’uomo” afferma la LAV.  [email protected]