Giovedì 25 Aprile 2024

"Inutile stupirsi, in Sicilia non esiste cultura del benessere animale"

Gabriella Giammanco, portavoce di Forza Italia in Sicilia, commenta la strage di cani di Sciacca

Cani randagi in una foto AFP

Cani randagi in una foto AFP

Roma, 18 febbraio 2018 -  «Da siciliana mi spiace dirlo ma di ciò che è accaduto a Sciacca, cioè l'avvelenamento e la strage di 40 cani indifesi, è responsabile tutta la politica, nei suoi diversi livelli istituzionali. Da sempre in Sicilia nessun amministratore, regionale o comunale, ha mai preso in seria considerazione il problema della tutela dei tantissimi cani che stanno sul territorio o che, al massimo, vengono rinchiusi in canili fatiscenti simili a lager. Canili che si aggiudicano l'assegnazione di questi animali solo perché qualcuno vince delle gare scandalose, per cui ci si riempie le tasche ricevendo finanziamenti pubblici ma si destina alla cura dei cani solo le briciole». Così Gabriella Giammanco, portavoce di Forza Italia in Sicilia.

«È sempre mancata una cultura del benessere animale nell'agenda politica siciliana, questi argomenti sono sempre sembrati di serie B e io stessa, quando da deputata appena entrata in Parlamento me ne sono occupata, ho dovuto subire giudizi ingiusti. Sono anche riuscita a ottenere un finanziamento per il comune di Bagheria di 80 mila euro per la realizzazione di un rifugio comunale ma di queste risorse si sono perse completamente le tracce! Se non fosse per il prezioso aiuto delle associazioni animaliste questi poveri cani non sarebbero nemmeno considerati. Faccio, quindi, un appello al Presidente Musumeci: dia piena attuazione alla legge n.15 del 2000. Non servono belle parole e buoni intenti ma azioni concrete. Bisogna stanziare adeguate risorse per risolvere il problema del randagismo e tutti, come la legge del 2000 prevede, devono fare la loro parte: Regione, comuni, aziende sanitarie locali. È necessario un cambio di passo e una rivoluzione culturale che metta seriamente in agenda la tutela di questi essere viventi e senzienti. Il grado di civiltà di un popolo si misura anche dal modo in cui tratta i suoi animali e la Sicilia è maglia nera in tal senso», conclude Giammanco. [email protected]