Giovedì 18 Aprile 2024

"La società si deve difendere da violenti e incivili che uccidono i lupi"

Gaia Animali e Ambiente interviene sui fatti di Rimini e anticipa l'intenzione di costituirsi parte civile nel futuro procedimento contro l'assassino o gli assassini

Escursione sulle tracce del lupo in Oltrepò Pavese

Escursione sulle tracce del lupo in Oltrepò Pavese

Milano, 5 novembre 2017 - E’ di poche ora fa il ritrovamento del cadavere del lupo ucciso e appeso a testa in giù a una pensilina della fermata dell’autobus di Ospedaletto – frazione di Coriano, nell’entroterra Riminese, ma “Gaia Animali & Ambiente Onlus è già pronta a depositare denuncia per l’orrendo fatto accaduto” dichiara il presidente Edgar Meyer. 

Non possiamo restare inermi di fronte a tanta crudeltà. Abbiamo appreso dai quotidiani locali che il povero lupo griglio italiano pare sia stato colpito alla testa con forti colpi di badile o con un forcone”. Gaia Animali & Ambiente opera sul territorio di Rimini tramite un proprio sportello legale a tutela degli animali e dell’ambiente, gestito dagli avvocati Erika Delbianco e Simona Santoni che hanno già predisposto denuncia e che depositeranno a breve. Gaia si dichiara pronta a costituirsi parte civile qualora venissero individuati i responsabili o il responsabile dei fatti. “Quanto accaduto è una barbarie ed è intollerabile. Non solo il gesto va condannato per la sua crudeltà e ferocia, bensì anche il lupo deve essere tutelato, fa parte del nostro patrimonio naturale.” dichiara il presidente Meyer.

E’ importante che chi sa qualcosa risponda all’appello delle Forze dell’Ordine chiamando il 112 o il 1515. I colpevoli devono essere individuati. “Gente che si comporta così rappresenta il fallimento dell’educazione familiare, scolastica e di tutta la collettività umana”, conclude Meyer. “In che contesto sono cresciuti? Dove vivono questi sub-umani? Bisogna ripartire da zero. Ecco, anche, il perché della denuncia. La società civile deve difendersi da individui così palesemente sottosviluppati”. Così conclude la nota. [email protected]