Mercoledì 24 Aprile 2024

"Ancora un colpo di coda del governo uscente contro i volontari animalisti?"

Codice del Terzo Settore, le associazioni animaliste verrebbero equiparate ai soggetti che raccolgono e trattano rifiuti. La preoccupazione dell'Enpa

Volontari Enpa impegnati nei soccorsi

Volontari Enpa impegnati nei soccorsi

Roma, 24 marzo 2018 – I soggetti del no profit che si occupano abitualmente di tutela degli animali e di prevenzione del randagismo equiparate a chi raccoglie e tratta rifiuti e escluse dalla cornice degli enti del Terzo Settore. Secondo indiscrezioni raccolte dall’Enpa grazie all’agenzia di stampa Public Policy, tra i decreti correttivi per i quali il Consiglio dei Ministri ha fatto il 21 marzo scorso a Palazzo Chigi un esame preliminare, ci sarebbe anche l’esclusione dalla cornice degli enti del Terzo Settore di tutti quei soggetti che si occupano abitualmente di tutela degli animali e di prevenzione del randagismo.

La modifica sarebbe contenuta in un emendamento all’articolo 5 del D.Lgs 117/17 (“Codice del Terzo Settore”). In particolare, alla lettera e del comma 1 dell’articolo 5, i soggetti che si occupano di tutela degli animali e di randagismo sarebbero equiparati ai soggetti che esercitano l’attività di raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi. “Voglio credere che sia un abbaglio del Governo, voglio sperare che i rumor siano immediatamente smentiti dal Ministero del Lavoro”, dichiara Carla Rocchi, Presidente Nazionale dell’Enpa, che ha chiesto un incontro urgente al sottosegretario Luigi Bobba. “Gli effetti di questa decisione – aggiunge – sarebbero infatti catastrofici per il Paese, per gli animali e per l’ambiente e andrebbero a deprimere una delle più importanti espressioni del volontariato in Italia, quello animalista. Di più: gli enti locali verrebbero privati di quel fondamentale sostegno volontario nella gestione dei problemi connessi alla fauna e agli animali da affezione”.

Ricordiamo a questo Governo che in Italia, dove gli animali d’affezione sono più di 60 milioni, la popolazione di randagi è stimata tra i 500mila e i 700mila esemplari e che nel 2016 ben 88mila cani senza famiglia sono stati accolti dai canili sanitari. Ricordiamo altresì che decine di migliaia di volontari si occupano abitualmente e quotidianamente di tutela degli animali. Non sono volontari di serie B; con la modifica diventerebbero “non volontari”. Con la cancellazione di una storia gloriosa e importante per tutti (non solo per gli animali) che in Italia è cominciata con Giuseppe Garibaldi, il “Codice del Terzo Settore” passerebbe alla storia non per l’attesa e necessaria modernizzazione del no profit in Italia, ma per aver equiparato gli animali alla monnezza. Così conclude la nota Enpa. [email protected]