Martedì 16 Aprile 2024

Travolto da cavallo e carri muore pensionato alla Corsa dei buoi di Chieuti

Enpa: "Siano individuati e puniti tutti i responsabili e sia finalmente vietata la corsa”. Indaga la Procura di Foggia

Buoi in un'immagine di repertorio (AFP)

Buoi in un'immagine di repertorio (AFP)

Roma, 23 aprile 2018 –  La Procura di Foggia ha aperto un'inchiesta sulle cause che hanno portato alla morte di Michele Florio, il pensionato di 78 anni, travolto prima da un cavallo e poi da un carro durante la tradizionale Corsa dei buoi che si è tenuta ieri a Chieuti, piccolo comune foggiano al confine con il Molise. Il cavallo che ha travolto l'uomo aveva disarcionato il cavaliere a causa della rottura del sottopancia della sella. L'uomo, che era di spalle, non si è accorto dell'arrivo del cavallo in piena corsa che lo ha travolto. È finito a terra lungo il tragitto della gara e poco dopo è stato travolto dai carri trainati dai buoi che sopraggiungevano a tutta velocità.

Le indagini sono affidate ai carabinieri che hanno ascoltato una quindicina di persone anche legate all'organizzazione dell'evento e hanno avviato verifiche sul rispetto delle norme di sicurezza previste per questo genere di eventi. Da un video che riprende il momento della tragedia, si nota che il tracciato della corsa non era delimitato da barriere di protezione per il pubblico.

Dopo la morte del 78enne travolto ieri a Chieuti, ora la Procura competente indaghi su tutti i responsabili della corsa che da anni si svolge nel Foggiano: oltre al continuo maltrattamento degli animali, ora hanno sulla coscienza anche la morte di un uomo. Occorre valutare le responsabilità di tutti, da chi organizza la corsa al Comune di Chieuti, dalla Regione Puglia fino al Ministero della Salute” è il commento della Protezione animali.

L’Ente Nazionale Protezione Animali chiede, in una nota, che siano approfondite e indagate tutte le responsabilità in questa tragedia e una volta accertate, siano perseguite con la necessaria severità. La tragedia, ormai, non è più solo degli animali (i bovini sono pungolati con pungoli metallici e costretti a correre una corsa folle, innaturale, che di per sé è un maltrattamento), ma è diventata tale anche per gli uomini. Il video dell’incidente diramato ieri in serata dalla testata online “Il Mattino di Foggia” (http://www.ilmattinodifoggia.it/video/la-tv-del-mattino/36910/il-video-impressionante-dell-agricoltore-travolto-ed-ucciso-nella-corsa-dei-buoi-a-chieuti.html) lascia pochi dubbi su quanto da anni denuncia la Protezione Animali: la corsa è una palese pratica di maltrattamento di animali e viene fatta senza alcuna misura di sicurezza per nessuno, né uomini né animali. Il nostro ufficio legale sta valutando ogni iniziativa utile e opportuna. Si ricorda che nel 2015, su esposto dell’Enpa, la Procura di Larino sequestrò carri e animali di un'altra "Carrese" che si svolge a pochi chilometri di distanza da Chieuti. E' quanto riferisce una nota dell'Enpa.

“Occorre – sottolinea Enpa – chiedere conto a chi ha organizzato l’evento, a chi lo ha autorizzato finanche in deroga alla chiara norma che vieta l’impiego di animali in manifestazioni come questa, a chi aveva il compito di vigilare. Ed è finalmente arrivato il momento di chiudere questa barbara corsa che provoca sofferenza agli animali, contro la quale da anni facciamo esposti. La corsa dei buoi di Chieuti non ha nulla di tradizionale (al contrario di quello che vogliono far credere gli organizzatori) e quand’anche avesse un carattere storico, è tempo di chiudere un evento che ogni anno provoca grandi sofferenze agli animali e che, da quest’anno, provoca anche la morte di esseri umani. E nessuno dica che è stato solo un incidente! In particolare, occorre valutare le responsabilità del Ministero della Salute: il ministro Lorenzin non ha attuato il dettato della circolare Martini e ha agito in deroga; questa volta le deroghe hanno provocato la morte di un uomo”, sottolinea Enpa. “Alla Procura competente chiediamo inoltre che siano perseguiti i responsabili non solo per la morte dell’uomo ma anche per maltrattamento di animali”, conclude il comunicato.