La Liguria lancia la nuova mission: "Contenere i cavalli della Valle dell'Aveto"

Genova. Secondo l'assessore regionale Mai gli animali non rappresentano una risorsa turistica ma un problema che genera conflitti

I cavalli della Valle dell'Aveto

I cavalli della Valle dell'Aveto

Genova, 6 ottobre 2017 - Entro fine 2017 la Fondazione San Paolo si esprimerà sul possibile finanziamento del progetto da 200 mila euro presentato da Regione Liguria, Istituto Zooprofilattico, Università di Genova e Parco dell'Aveto per «contenere la presenza sul territorio dei cavalli selvaggi della Val d'Aveto». Lo annuncia l'assessore regionale allo Sviluppo dell'entroterra Stefano Mai a Genova in Consiglio regionale rispondendo a un'interrogazione del capogruppo di Rete a Sinistra-LiberaMente Liguria Gianni Pastorino.

Secondo i dati forniti dall'assessore sono tra 50 e 70 i cavalli selvaggi presenti nella zona. «Non si tratta di veri esemplari selvaggi puri, non hanno alcun valore naturalistico - ribadisce l'assessore - perché si tratta di cavalli da allevamento comune abbandonati in loco da anni dall'uomo con cui sono in conflitto da molto tempo». «Possono rappresentare una risorsa per il territorio, - riconosce Mai - ma si portano dietro numerosi aspetti negativi: sono pericolosi per la pubblica incolumità, per la sicurezza stradale, devastano orti e coltivazioni, rappresentando un costo sia per i privati che per l'ente pubblico». Nei Comuni più colpiti di Borzonasca e Nè la Regione Liguria ha già stanziato 70 mila euro per l'istallazione di recinzioni a difesa dei centri abitati. Il nuovo progetto che la Fondazione San Paolo sta valutando mira a «contenere la specie attraverso un controllo delle nascite, arrivate a un limite insopportabile per il territorio, e istallando nuove palizzate e recinti elettrificati per tenere i cavalli selvaggi lontani da centri abitati e coltivazioni».

«Se la Fondazione approverà il progetto riusciremo finalmente a ridurre i conflitti uomo-animale» commenta Mai. Il consigliere Pastorino replica che «è l'unico branco di cavalli rinselvatichiti dell'Italia, uno dei pochi presenti in Europa, un "problema" creato dall'uomo diventato una risorsa visto l'interesse che suscitano, in qualsiasi Paese diventerebbero un'attrazione da valorizzare, mentre per la Giunta Toti restano solo un problema». Per contatti con la nostra redazione: [email protected]