Tagliavano le orecchie ai cani: indagati veterinario e 4 allevatori

Vasta indagine dei carabinieri del Nas hanno passato al microscopio le strutture in mezza Italia. Lega nazionale per la difesa del cane ricorda che queste pratiche sono vietate dalla legge

Un dogo argentino in una foto di repertorio (Dire)

Un dogo argentino in una foto di repertorio (Dire)

Roma, 13 febbraio 2018 - Indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni e sanità (Nas) hanno portato alla denuncia di un veterinario di Padova e quattro allevatori di cani di razza dogo argentino che, a vario titolo, hanno concorso a richiedere ed effettuare il taglio delle orecchie su tre cani per scopi estetici. Il Nucleo di Padova e quello di Pescara hanno collaborato effettuando ispezioni in diversi allevamenti di Pescara e Teramo. Dagli accertamenti è emerso anche che l'ambulatorio veterinario veneto era sprovvisto di autorizzazione sanitaria e che gli interventi di conchectomia venivano giustificati con falsi certificati medici.

Lo rende noto in un comunicato la Lega nazionale per la Difesa del Cane (Lndc). «Ancora un caso di malasanità veterinaria, con medici che dovrebbero pensare al benessere degli animali e invece si piegano a queste pratiche per pura avidità», commenta Piera Rosati - Presidente Lndc Animal Protection. «Tagliare le orecchie o la coda a un cane per meri motivi estetici è una vera e propria mutilazione, vietata da ormai molti anni in Italia. Vorrei poter dire di essere sorpresa ma purtroppo non è così; ci sono ancora tantissimi casi di questo genere in tutto il Paese, soprattutto a danno dei molossoidi, e un veterinario compiacente si trova sempre. Ben vengano quindi le indagini e le denunce in tal senso».  [email protected]