Giovedì 25 Aprile 2024

LNDC chiede l'intervento dei servizi sociali per l'incolumità della famiglia

Dopo la vicenda del padre che ha scaraventato nel vuoto la cagnolina del figlio

Jack Russell in una foto di repertorio (L.Gallitto)

Jack Russell in una foto di repertorio (L.Gallitto)

Roma, 22 aprile 2018 -  LNDC ha sporto denuncia per uccisione di animale e chiede un intervento dei servizi sociali per tutelare il figlio del padre-killer. Quella che forse era nata come una lite in ambito familiare è sfociata in tragedia con l’uccisione di una Jack Russell. Un uomo ha preso la cagnolina del figlio e l’ha buttata dal settimo piano del palazzo. Vana è stata la corsa del ragazzo giù per soccorrerla, perché ovviamente l’ha trovata già morta per il volo di oltre venti metri. Sul posto è intervenuta la polizia chiamata dai vicini di casa e l’uomo ha fatto anche resistenza all’arresto, picchiando gli agenti ed esclamando la classica frase “è solo un cane”.

Chiaramente, LNDC sporge denuncia per uccisione di animale ai sensi dell’art. 544-bis del codice penale, che prevede la reclusione da quattro mesi a due anni per chiunque cagiona la morte di un animale per crudeltà e senza necessità, ma si interroga anche sulla possibilità di chiedere un intervento dei servizi sociali a sostegno del ragazzo per tutelarlo da un padre così violento.

“Non so esattamente quale sia il motivo sociologico, ma negli ultimi anni stiamo assistendo a una escalation di violenza impressionante,” commenta preoccupata Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Violenza sulle donne, violenza omofoba, violenza sugli animali. Tutti questi fenomeni hanno un unico comune denominatore: l’assenza di empatia, ed è un aspetto molto grave e preoccupante della nostra società. Questi episodi stanno avvenendo ormai con una frequenza davvero inquietante ed è necessario mettere in atto non solo una politica di repressione attraverso pene più severe, ma anche una politica di prevenzione attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione.”

“Nel caso specifico,” continua Rosati, “mi chiedo che esempio può essere per un adolescente un padre che uccide in questo modo atroce una cagnolina indifesa? Che trauma si porterà dietro il ragazzo per il resto della vita? Cosa impedirà a quest’uomo di fare lo stesso con il figlio o la moglie al prossimo attacco di rabbia? È fondamentale che i servizi sociali supportino la parte più debole di questa famiglia, per evitare ulteriori tragedie.” Così conclude la nota di LNDC.