Giovedì 25 Aprile 2024

Getta nel vuoto e uccide la cagnolina del figlio: arrestato a Roma

L'uomo ha commentato: "Tutte ste pagliacciate..E' solo un cane". Enpa pronta a costituirsi parte civile

Jack Rssell

Jack Rssell

Roma, 19 aprile 2018 - «Tutte 'ste pagliacciate...è solo un cane». Queste le parole che un 44enne romano ha rivolto ai poliziotti che stavano confortando il figlio a cui aveva appena ucciso, lanciandola dal settimo piano di un condominio di Roma, la sua cagnolina. Gli agenti erano intervenuti sul posto dopo una segnalazione al numero unico delle emergenze. Dopo aver individuato l'abitazione hanno trovato un adolescente in lacrime che stringeva al petto la femmina di Jack Russell che il padre aveva ucciso lanciandola nel vuoto. Quando ormai si era formato un capannello di gente, è arrivato l'uomo che, già da lontano, ha iniziato ad insultare gli agenti, poi ha colpito con calci e pugni i due poliziotti che cercavano di fermarlo. Per ostacolarlo, gli agenti hanno usato lo spray al peperoncino. Nonostante tutto, l'uomo ha continuato a colpire le auto della polizia e, dentro gli uffici del commissariato Esposizione, ha cercato di auto-lesionarsi. Gli agenti del Reparto Volanti e del commissariato Tor Carbone hanno accertato che nell'appartamento c'era un altro cagnolino della stessa razza. I motivi del gesto sono ora al vaglio degli investigatori; la salma del Jack Russell è stata affidata agli operatori specializzati dell'Ama. 

L’Ente Nazionale Protezione Animali è pronto a costituirsi parte civile contro il 44enne. Per questo, l’associazione ha già dato mandato al proprio ufficio legale di agire nei confronti dell’animalicida. Al contempo, Enpa esprime grande preoccupazione per la sorte di un altro cagnolino, sempre un jack russell, che secondo quanto riferito da fonti di stampa, viveva in quella casa. L’associazione chiede alle autorità competenti di fare il possibile per garantire l’incolumità dell’animale “sopravvissuto”.

«Siamo scioccati per quanto accaduto alla povera jack russel. Ci troviamo in presenza di un gesto inqualificabile che ripugna la coscienza di tutti noi. Un gesto che – spiega Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa nonché responsabile della Sezione Enpa di Roma – evidenzia da parte dell’animalicida un’indole doppiamente crudele. Crudele nei confronti dell’animale, perché mi chiedo con quale come si possa gettare dalla finestra un altro essere vivente, quasi stesse scuotendo le briciole da una tovaglia; crudele nei confronti del figlio adolescente che si è visto uccidere il cane, al quale era legatissimo, da suo padre. Una violenza che, purtroppo, segnerà per sempre il ragazzo».

Ma le parole che l’uomo avrebbe pronucianto agli agenti della polizia accorsi sul posto - "ste pagliacciate per un cane" – dimostrano che in vasti settori della nostra società esistono profonde sacche di intollerenza e di inciviltà. Vanno combattute con una terapia d’urto che prevede l’inasprimento delle pene, la repressione – severa e senza quartiere – dei crimini contro gli animali, sensibilizzazione dell’opinione pubblica al rispetto di ogni vita, prosegue Enpa. Un episodio simile era accaduto a Terni nel 2015 quando un uomo lanciò il gatto del vicino dal quanto piano perché l’animale era solito vagare sul proprio balcone. In questo caso l’animalicida è stato rinviato a giudizio con l’accusa di uccisione di animali, conclude la nota della Protezione animali.