Caccia. Lazio, Basilicata e altre regioni prolungano gli spari ai tordi

Enpa accusa le manovre a favore dei cacciatori che ignorano direttive e leggi e che potrebbero procurare all'Italia una procedura d'infrazione europea

Un tordo

Un tordo

Roma, 10 gennaio 2018 – Per non scontentare i cacciatori, in un periodo devastante per gli animali selvatici già duramente provati dai numerosi incendi che hanno distrutto habitat importantissimi per la sosta durante la migrazione, e in palese violazione della direttiva "uccelli", alcune regioni italiane, con una delibera in "last minute" hanno concesso di poter sparare ai tordi e cesene anche nel periodo della migrazione pre nuziale. Lazio e Basilicata, ad esempio, ma non solo: anche Marche, Umbria e molte regioni, concedendo spari fuorilegge a tordi, beccacce, cesene già in migrazione, commettono un vero abuso nel continuare a voler deliberatamente ignorare tanto la legge 157/92 sulla tutela della fauna quanto e le sollecitazioni dell'Unione Europea a rispettare la vita degli animali selvatici. Così una nota dell'Enpa.

«E' una situazione inaccettabile: mentre la direttiva Uccelli prevede la massima protezione per gli uccelli durante la fase di migrazione, mentre l'Unione Europea ci chiede di adempiere tale obbligo e minaccia procedure d'infrazione, alcuni esponenti della classe politica sono interessati solo al voto dei cacciatori. E' grave che la vita degli animali selvatici, beni indisponibili dello stato, sia cinicamente sacrificata per la ricerca di consensi», si legge ancora nella nota.  Di questo è responsabile anche il Ministero dell'Ambiente che, incapace di emanare provvedimenti contro tali abusi, si limita solo a generici, blandi e interventi sulle regioni. Interventi che, di conseguenza, sono destinati a cadere nel vuoto. «Continueremo a segnalare all'Unione Europea tali abusi. E' una situazione insostenibile: se la procedura Pilot aperta a carico del nostro Paese si dovesse trasformare in procedura d'infrazione, per colpa dei cacciatori e degli amministratori locali compiacenti, tutti i cittadini pagheranno di tasca propria. Siamo certi che gli elettori rispettosi della vita degli animali selvatici e delle leggi si ricorderanno di queste giunte così "generose" nei confronti del mondo venatorio, già a partire dalle prossime elezioni», conclude la nota Enpa. [email protected]