Como contro i barboni. Il sindaco tira dritto e rischia la denuncia

Il presidente di Aidaa ha annunciato la presentazione di un esposto contro il primo cittadino per una decisione che mette a rischio, sostiene, anche la salute dei cani che accompagnano i clochard. Indignazione politica mentre in molti parlano di "figuraccia planetaria" dell'amministrazione

Milano, 20 dicembre 2017 - Non ritira l'ordinanza anti-accattonaggio e anti-bivacco ma apre a un confronto "con chi ogni giorno si sporca le mani con i più poveri". Lo ha detto questa mattina il sindaco di Como, Mario Landriscina, durante una conferenza stampa organizzata per rispondere alle polemiche nate a seguito dell'adozione, il 15 dicembre scorso, di un'ordinanza "per il ripristino del decoro urbano" che vieta l'accattonaggio "statico" o "molesto" nel centro storico della città oltre ai bivacchi in alcune zone sensibili. Proprio sulla scia di questo provvedimento - istituito in occasione del Natale (per un periodo massimo di 45 giorni) - domenica mattina alcuni agenti della polizia municipale avevano impedito ad un gruppo di volontari di distribuire la colazione ai senza tetto nei pressi dell'ex chiesa di S. Francesco.

Sul tema era intervenuto anche il direttore della Caritas di Como, Roberto Bernasconi, chiedendo al sindaco di ritirare l'ordinanza. "Non faremo nessun passo indietro" ha proseguito Landriscina precisando come la decisione sia in continuità "con il decreto Minniti e simili a decine di altri in tutta Italia". Anche la ricostruzione dei fatti da parte del capo della polizia municipale Donatello Ghezzo differisce da quella fatta dai volontari. "C'è stata sicuramente una difficoltà comunicativa - ha spiegato Ghezzi - quello degli agenti era un normale controllo e nessuno ha minacciato sanzioni". Un "probabile malinteso" l'ha definito il sindaco che, tuttavia, ha confermato l'impossibilità di ripristinare la distribuzione delle colazioni (oggi spostate in uno spazio messo a disposizione da una parrocchia) nel piazzale dell'ex chiesa di San Francesco. "Massimo rispetto per i volontari - ha chiosato il sindaco - ma è necessario conciliare l'accoglienza con le legittime rivendicazioni dei cittadini che chiedono il rispetto della sicurezza e del decoro urbano". 

Posizione che non ha salvato il primo cittadino dalle critiche, politiche ma non solo. In molti hanno definito la vicenda una "figuraccia planetaria" dell'amministrazione. E il fronte delle polemiche si allarga anche alle associazioni animaliste.

L'ordinanza del sindaco di Como che proibisce di dare l'elemosina e di aiutare anche con del cibo i clochard, riguarda di fatto anche i loro cani. Per questo motivo l'associazione italiana difesa animali ed ambiente - AIDAA ha deciso di presentare un esposto alla procura lariana contro il sindaco della citta' lacustre Mario Landriscina. Il primo cittadino "di fatto con questa ordinanza innesta anche comportamenti che possono portare al maltrattamento di animali riferiti ai cani dei clochard che trovano accoglienza nelle strade di Como" si legge in una nota di Aidaa. "Ci sono città che permettono ai clochard con i cani anche di andare nei dormitori ed altre dove i clochard o chi da loro da mangiare rischia la multa - riferisce Lorenzo Croce presidente nazionale Aidaa - questo atteggiamento, riguardo ai clochard con i cani è altamente discriminatorio anche nei confronti dei cani per questo chiediamo alla procura di verificare gli effetti e i possibili reati che scaturiscono da questa ordinanza", conclude la nota AIDAA. [email protected]