Da Aidaa un appello per tutte le Pasque: "Meglio senza carne"

Il presidente dell'associazione, Lorenzo Croce, ricorda la sofferenza di milioni di agnellini destinati alle tavole degli italiani

Agnellino in una foto L.Gallitto

Agnellino in una foto L.Gallitto

Roma, 17 marzo 2018 - Mancano due settimane alla Pasqua 2018, ma già si fanno le prime stime relative al consumo di carne di agnello per il pranzo pasquale. Consumo che purtroppo, almeno nelle previsioni degli allevatori e dei macellai, è destinato a salire notevolmente rispetto allo scorso anno. Si presume infatti che finiranno sulle tavole italiane circa un milione di agnellini pari a circa 8 tonnellate di carne di giovane agnello. Un dato che va in direzione opposta rispetto a quello degli ultimi anni quando si era registrata, almeno nelle previsioni, una diminuzione della richiesta.

In discesa invece il dato complessivo annuale di cane di agnello. Secondo i dati della macellazione sono 4 milioni gli agnelli macellati nel 2016 rispetto ai 5 milioni degli anni precedenti. "Il dato orribile riguarda il sistema di macellazione di queste dolci e piccole creature che molto spesso vengono uccise senza rispettare le regole di stordimento ma ammazzate con un coltello, in molti casi scannate dagli stessi pastori che fino al giorno prima le avevano accudite. L'appello a tutti per tutte le Pasque che si celebrano in Italia, è quello di non consumare carne, nè di agnello nè di altri animali. Una pasqua vegetariana è non solo augurabile ma profondamente auspicabile per tutti" cosi commenta il presidente di AIDAA Lorenzo Croce.