Appello ai magistrati milanesi: "Lasciate passeggiare Grum all'aria aperta"

Milano. Aidaa chiede che sia allentata la sorveglianza al Caracat al centro già di tante polemiche

Un'immagine del Caracat a spasso per Milano

Un'immagine del Caracat a spasso per Milano

Milano, 10 febbraio 2018 - Da quasi un mese Grum il Caracat di cui si è interessato il mondo intero in quanto sequestrato perché scambiato per un Caracal (una lince del deserto) è rinchiuso in casa. Prima è rimasto prigioniero per alcuni giorni in una gabbia presso una clinica veterinaria milanese e poi è stato restituito alla sua famiglia perché gravemente afflitto tanto da smettere di mangiare.

Il Caracat, quindi, è stato fatto tornare a casa ma resta sottoposto alla misura giudiziaria precauzionale degli "arresti domiciliari". In poche parole il bellissimo esemplare di Caracat di proprietà della signora Anelia Kanceva, cittadina bulgara residente nel capoluogo lombardo, vive in casa ma non può passeggiare libero per i parchi di Milano (dove veniva portato al guinzaglio e pettorina dalla sua padrona). E' quanto riferisce una nota di Aidaa.

Per questo motivo, pur non entrando nella vicenda giudiziaria - della difesa di Grum si occupa con grande competenza lo studio legale Sutti di Milano) Aidaa, per bocca del suo presidente Lorenzo Croce, lancia un appello ai giudici milanesi perché il caracat sia presto liberato. "Noi - dice Croce -  non entriamo nella vicenda sotto il profilo giudiziario, di quella si occupano gli avvocati, ma come animalisti lanciamo un appello affinché a Grum siano revocati questi arresti domiciliari ed in concomitanza con l'arrivo della bella stagione possa tornare a passeggiare insieme alla sua padrona", conclude la nota dell'associazione. [email protected]