Mercoledì 24 Aprile 2024

Atterrati a Roma e già a casa la cagnetta Arena, la gatta Cleopatra e gli altri

I piccoli si sono riuniti con le famiglie adottive. Enpa e Nowzad li hanno salvati dalla guerra in Afghanistan. Rocchi: vivranno sereni, è una grande gioia

La cagnolina Arena al suo arrivo a Roma

La cagnolina Arena al suo arrivo a Roma

Roma, 19 aprile 2018 – Sono atterrati in perfetto orario con un volo Turkish Airlines, i quattro “trovatelli”, che Enpa e Nowzad hanno salvato dalla guerra in Afghanistan. Gli animali sono un po' stanchi ma in buone condizioni di salute anche grazie alle cure della Bliss Pet Services, la società che ha seguito il viaggio dei quattrozampe. Si tratta dei gatti Cleopatra, Reddy e Pers, e dalla cagnetta Arena, che fino a pochi mesi fa hanno vissuto in Afghanistan e che oggi si sono finalmente riuniti alle loro famiglie adottive. Quegli stessi militari che li hanno accuditi con tanta cura e amore durante la loro missione nel Paese asiatico. E' quanto riferisce una nota della Protezione animali.

Inevitabilmente, il pensiero torna ai due cani di Bala Murghab, Bruno e Chiara, messi in salvo sempre da Enpa e Nowzad e poi felicemente adottati in Italia. Era il 2012. Sei anni dopo la storia oggi si ripete con un nuovo ponte aereo tra Roma e Kabul. Lo hanno organizzato, proprio come allora, le due associazioni in risposta a una richiesta d’aiuto giunta lo scorso agosto a Carla Rocchi, presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali. A farla, quella richiesta, era stato uno dei nostri militari che aveva creato un legame speciale con una bellissima gatta tigrata. L’aveva chiamata Cleopatra e quando poteva la coccolava, l’accudiva, le dava tutte la attenzioni di cui essa aveva bisogno. Ma di lì a pochi mesi, il papà adottivo della gatta sarebbe dovuto tornare in Italia e questo per Cleopatra, sola sotto le bombe, in un ambiente tanto ostile agli animali, sarebbe stata un vera condanna a morte. Così il nostro militare, che non aveva mai dimenticato la favola dei due cagnoni di Bala Murghab, decide di chiedere aiuto a Carla Rocchi, riferisce il comunicato Enpa.

La risposta di Enpa arriva subito. Con il sostegno del progetto “Rete Solidale” e dell’Unità di Intervento Nazionale, Carla Rocchi riapre immediatamente il canale di collaborazione con Nowzad - l’associazione angloamericana che opera in Afghanistan per sostegno agli animali randagi e per il rimpatrio di quelli adottati in loco dai militari – per organizzare il recupero della gatta. L’operazione, però, si complica non poco, perché Cleopatra non è l’unica a dover lasciare il Paese. Ci sono anche i gatti Reddy e Pers, curati da un altro militare. E c’è pure la cagnetta, Arena, “trovatella” e mamma di sette splendidi cuccioli. Enpa e Nowzad sono comunque determinate: nessuno di loro deve essere abbandonato a se stesso.

E così tra fine ottobre e i primi di novembre scatta il recupero, con un volontario di Nowzad che mette in sicurezza i gatti (prima) e i cani (poi), e li porta infine  nella struttura protetta gestita da Nowzad. Gli animali restano qui per alcuni mesi, il tempo necessario all’osservazione veterinaria e a completare le procedure di trasferimento, mentre i genitori adottivi tornano in Italia. Per i gatti il tempo trascorre sereno. Non altrettanto per Arena, colpita insieme ai suoi cuccioli da una brutta patologia. Sopravvivono solo in tre: mamma-cane e due piccoli.

Il tanto atteso via libera alla partenza arriva in un pomeriggio di inizio aprile. Ma non per tutti: i due cuccioli superstiti restano infatti a Kabul in attesa di essere nelle condizioni di sostenere un viaggio così faticoso. Intanto Enpa ha già iniziato ad organizzare anche la loro la procedura di trasferimento. Invece, per Cleopatra, Reddy, Pers e Arena il cerchio si chiude oggi, con l’inizio di una nuova vita, finalmente al riparo dalle bombe e dalla crudeltà della guerra. «Ringrazio di cuore Nowzad e tutte le istituzioni e le persone che ci hanno permesso di regalare un futuro a questi animali, rendendo possibile il loro trasferimento in Italia. Un ringraziamento speciale – dichiara Carla Rocchi – va ai nostri sostenitori: senza il loro sostegno non avremmo mai potuto organizzare operazioni così complesse e impegnative. Non è la prima volta che ci occupiamo per il rimpatrio di gani e gatti “adottati” dai militari all'estero. Lo abbiamo fatto con i già citati Bruno e Chiara e con altri animali in Kosovo; al governo che verrà chiedo un forte impegno per assicurare ai militari in rientro di non dover abbandonare gli animali che in zona di missione sono stati loro fedeli compagni». Un ringraziamento speciale va alla Bliss Pet Services, la società che ha seguito con professionalità e sensibilità il viaggio dei quattro animali, conclude la nota Enpa.