Allergie, ecco come difendersi

Dal calendario degli allergeni ai sintomi alle cure: in un vademecum i consigli pratici di Assosalute

Allergie in aumento

Allergie in aumento

Roma, 10 aprile 2018 - La tanto attesa primavera, con le giornate più lunghe, il clima dolce e la voglia di stare all'aria aperta, per quattro italiani su dieci ha un rovescio della medaglia: allergie e starnuti, riniti e raffreddori da fieno. E andrà sempre peggio: tra sette anni, 2025,  quasi il 50% della popolazione europea soffrirà di una qualche allergia. Ma i modi per difendersi esistono. Li ricorda Assosalute (Associazione Nazionale farmaci di automedicazione che fa parte di Federchimica), premettendo che l'allergia altro non è che una reazione esagerata del nostro sistema immunitario agli allergeni come pollini (che esplodono appunto in primavera) ma anche acari della polvere e alimenti

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COME FUNZIONA - L'organismo di alcune persone bolla tali sostanze come "nemici" e immediatamente allerta il sistema immunitario attraverso i sintomi di una reazione allergica che variano a seconda dell'allergene e delle modalità con cui esso viene a contatto con l'organismo. Il polline, come ben sanno le persone allergiche, in questa stagione è il nemico numero uno: scorrazza liberamente nell'aria sotto forma di polvere rilasciata dalle piante durante il loro ciclo riproduttivo. E nei soggetti allergici le proteine contenute nel polline scatenano una risposta da parte del sistema immunitario a livello delle mucose con cui vengono a contatto per inalazione. 

PERCHE' SI STARNUTISCE - Lo starnuto è un riflesso naturale che si scatena quando un agente irritante o allergenico viene in contatto con le mucose del naso. Anche nel caso di un'infezione virale, causa del raffreddore, lo scopo dello starnuto è di liberare le vie aeree superiori dagli agenti patogeni. In questo senso, uno starnuto opera come un "ripristino del sistema", simile a Control-Alt-Canc per un PC. 

I POLLINI PIU' TEMUTI - Tra i pollini più insidiosi troviamo: graminacee, parietaria, betulacee e, specie in alcune zone d'Italia, ambrosia. In questi ultimi anni, però, sono aumentate anche quelle forme di allergia dovute ai cosiddetti "pollini minori" come il cipresso, il nocciolo o l'olivo

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Una ragazza ai presi con l'allergia (Germogli)
Una ragazza ai presi con l'allergia (Germogli)

IL CALENDARIO - Per le allergie esiste un calendario, infatti, la concentrazione del polline può variare a seconda della stagione, del clima, della tipologia di pianta e della regione. La presenza di pollini nell'aria comincia, a seconda delle temperature, a febbraio per poi raggiungere il picco di concentrazione in primavera, periodo di fioritura delle piante. Ad esempio, le graminacee, la famiglia erbacea più diffusa e presente a tutte le latitudini, presenta il suo picco di pollinazione tra maggio e luglio. La parietaria, specie più diffusa nel Centro e Sud Italia, raggiunge la sua massima intensità tra maggio e giugno. Le composite (o asteracee), vasta famiglia di piante che vanta 20.000 specie diverse, 700 delle quali - tra cui l'ambrosia - presenti sul nostro territorio, fioriscono e rilasciano pollini da luglio a settembre. Le betulacee invece, fioriscono nei mesi compresi tra gennaio e maggio mentre le oleacee da maggio a giugno. Infine, troviamo il cipresso che libera i pollini da febbraio a fine marzo, con possibili anticipi a gennaio e/o prolungamenti fino ad aprile.

I SINTOMI - I sintomi classici delle allergie primaverili coinvolgono le mucose del naso, gli occhi e le vie respiratorie.  - Sintomi nasali: starnuti ripetuti, prurito, congestione con sensazione di naso chiuso, riduzione dell'olfatto, secrezione di muco acquoso e biancastro e molto meno consistente di quello del raffreddore "comune", al contrario, piu' denso e dal colore giallo-verde. 

- Sintomi oculari: prurito alle congiuntive che appaiono arrossate ed edematose, lacrimazione e fotofobia (fastidio alla luce). 

- Sintomi respiratori: tosse secca e stizzosa e difficoltà a respirare, eventuali crisi di tipo asmatico. 

- Altri sintomi: stanchezza, difficoltà di concentrazione, mal di testa, disturbi del sonno e più raramente, prurito all'epidermide e dermatite. 

CHE FARE? - In linea generale, se un individuo non sa di essere allergico e si manifestano alcuni sintomi tipici dell'allergia, è possibile, nella fase acuta, gestire tali sintomi con il consiglio del farmacista ma è fondamentale rivolgersi quanto prima al proprio medico affinché si possa essere indirizzati nel giusto percorso di diagnosi e successiva cura.  Sarà lo specialista che, accertata l'allergia e il tipo di allergene a cui si è sensibili, definirà la terapia più corretta da seguire. Quando si sa di essere allergici è sempre importante consultare il calendario della fioritura e seguire le indicazioni dell'allergologo. 

Sicuramente i soggetti allergici hanno imparato, anche grazie al consiglio del farmacista e del medico, a gestire i sintomi più comuni della rinite anche attraverso l'impiego di farmaci senza obbligo di prescrizione (antistaminici e antiallergici, decongestionanti, vasocostrittori e corticosteroidi) utili ad alleviare i sintomi delle allergie respiratorie.

PREVENZIONE E CONSIGLI - Ma si possono prevemire le allergie? Limitare l'esposizione a carichi allergenici impattanti è la prima fondamentale precauzione da adottare anche se questo non "libera" dal problema chi soffre di allergia.  Assosalute consiglia alcune semplici regole di comportamento per gestirne al meglio la sintomatologia e minimizzarne l'impatto sulla vita quotidiana:

- In tempo di impollinazione, evitate le attività sportive in prossimità di aree verdi e ricordatevi che le concentrazioni di pollini sono maggiori nelle ore centrali, e nelle giornate secche, ventose e calde. 

- Tenete i finestrini dell'auto chiusi in modo da non fare entrare i pollini in macchina. All'aperto indossate occhiali scuri: la luce del sole aumenta il fastidio associato ai sintomi oculari.

- Non uscite subito dopo un temporale: l'acqua rompe i granuli pollinici in frammenti più piccoli che raggiungono facilmente le vie aeree e in maggior profondità. 

- Non fumate: il fumo irrita ulteriormente le mucose di naso e occhi. Respirate attraverso il naso che filtra l'aria in entrata o indossate una maschera antipolvere cercando di fare spesso dei lavaggi nasali. 

- Meglio se cambiate l'aria di casa al mattino presto o alla sera tardi, quando la concentrazione pollinica è più bassa, cercando di tenere chiuse le finestre durante il resto della giornata.

- Fate la doccia e lavate i capelli quotidianamente: i granuli pollinici spesso rimangono intrappolati tra i capelli e la notte possono depositarsi sul cuscino, venendo così inalati. 

Cambiate le scarpe quando rientrate a casa e riponete quelle utilizzate all'aperto o in un armadio in modo che non trasportino in giro per casa le particelle allergizzanti.

- Fate attenzione all'utilizzo dell'aspirapolvere che può sollevare le particelle allergizzanti. 

- Cercate di lavare spesso il pavimento e di cambiare le federe dei cuscini.

Ricordatevi poi che è sempre necessario conservare i farmaci nel modo corretto. Evitate, quindi, forti sbalzi di temperatura. Evitate di conservarli in un posto umido e teneteli lontani dalla portata dei bambini: questa e' una regola da seguire sempre, in casa come fuori.