{{IMG_SX}}Roma, 19 maggio 2008 - Potrebbe aver avuto per anni un van Gogh in cantina. Adesso lo ha rapidamente nascosto nel caveau di una banca, in attesa che gli esperti esprimano un verdetto: Si tratta davvero di un olio di Vincent van Gogh, in particolare di una "terza versione" del celebre ritratto del Dottor Gachet?(nella foto, una delle due versioni conosciute, ndr)  

 

L'autenticità del quadro è ancora in dubbio, scrive oggi il Guardian - e ci vorrà del tempo prima di arrivare ad un accordo unanime. La proprietaria, Doretta Peppa, una signora greca figlia di un partigiano della seconda guerra mondiale, si dice fiduciosa: "Diversi musei e molte case d'asta hanno mostrato grande interesse per l'olio" e "presto un istituto di fama mondiale farà un annuncio che non lascerà più alcun dubbio sull'autenticità del lavoro di van Gohg".


La vicenda che ha portato il quadro dalla Francia ad Atene è naturalmente rocambolesca. Durante la seconda guerra mondiale i nazisti si impossessarono della tela che apparteneva ad una famiglia ebrea e la portarono assieme ad altre opere d'arte ad Atene, nel 1941. Nel 1994, il padre della signora Doretta, Meletis, assaltò un treno tedesco assieme ad altri partigiano e "liberò" il quadro, oltre ad altri oggetti di valore. Insapevole dell'immenso valore lo tenne nascosto per anni.


"Come gli altri due ritratti del Dr. Gachet dovrebbe essere stato dipinto negli ultimi anni di vita di van Gogh e, considerate alcune caratteristiche, potrebbe essere addirittura l'ultimo dipinto dell'artista" (prima che si togliesse la vita a 37 anni), secondo Athansios Celia, un pittore e storico d'arte residente a Parigi.


Gli altri due ritratti di van Gogh si trovano uno
al Museo d'Orsay a Parigi, l'altro venne venduto da Christie's all'industriale giapponese Ryoei Saito per 48 milioni di sterline nel 1990. La terza versione, se autentica, è stata già stimata da alcuni esperti 100 milioni di dollari. Dato che i proprietari ebrei sono rimasti sconosciuti e nessuno si è mai presentato per reclamare il quadro, secondo la legge greca esso ormai appartiene alla signora Peppa.