Martedì 16 Aprile 2024

Se anche l’Inferno è in realtà virtuale

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LE EVOLUZIONI dell’informatica hanno assunto contorni molto vari. Dalla realtà immersiva, alla cyber security, dal gaming alle box emozionali, realizzate ovviamente grazie al codice informatico. Si occupa di tutto questo e di molto altro ancora la società torinese, che ha fatto dei servizi innovativi una propria cifra. In effetti, sono molte le applicazioni anche nel mondo della cultura, della didattica e della nuova fruizione dei musei per l’intelligenza artificiale e per l’informatica.

Fra le imprese più curiose realizzate da Scai, tramite una sua controllata, la Ett, che si occupa di creatività digitale ed è leader nelle soluzioni immersive del patrimonio culturale italiano e internazionale, c’è anche il viaggio immersivo realizzato per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri all’Inferno. Si tratta de “La Divina Commedia VR (Realtà virtuale): l’Inferno, un viaggio immersivo”. È una produzione di Ett, realizzata in associazione con West 46th Films S.r.l., con la regia e la sceneggiatura di Federico Basso. Alessandro Parrello, invece, ha curato la regia e la sceneggiatura delle riprese live. Punto di forza della produzione è l’integrazione di computer grafica e riprese cinematografiche in Realtà Virtuale, il cui potenziale è valorizzato dai personaggi e dalle ambientazioni del racconto. Il cortometraggio in Realtà Virtuale 3D della durata di circa 7 minuti, è accompagnato dalla voce di Francesco Pannofino.

Il pubblico è messo, così, nella condizione di assumere lo sguardo di Dante e divenire il Poeta, facendo “ingresso nel personaggio”, vivendo la discesa agli Inferi, accompagnato dal suono dei lamenti dei dannati. Si tratta di metafore visive potenti nella restituzione di un viaggio straordinario, il cui senso ultimo non è soltanto guardare o lasciarsi trasportare dai versi della Commedia, ma anche assimilarne le atmosfere, come se quelle figure, quei colori e quei suoni fossero oggetto di un’esperienza irripetibile. Lo spettatore ha, infatti, la possibilità di riconoscere Dante smarrito nella “selva oscura” ai confini dell’Inferno, per poi assumerne letteralmente lo sguardo e diventare il Poeta.

Oltre alla dimensione visiva, il progetto riserva un’attenzione particolare al sound design, all’architettura del suono capace di tracciare i contorni di un’esperienza davvero immersiva.

l. m.