"Pramac, un anno sull’altalena tra guerra e crisi Ricavi in crescita"

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PAOLO CAMPINOTI, amministratore delegato del gruppo Pramac (che fa parte della holding americana Generac), ammette che il 2022 è stato "un anno molto difficile, vissuto a corrente alternata, sull’ottovolante. Da una parte la guerra che ha generato problemi pesanti, a partire dalla chiusura del nostro stabilimento in Russia con conseguente calo del fatturato. L’alto costo dell’energia ha aggiunto criticità ai nostri conti, con l’aumento delle bollette e la difficoltà di reperire materie prime. Contemporaneamente la crisi conseguente alla guerra ha innescato cospicui aumenti di produzione. Il mercato dei gruppi elettrogeni ha registrato un boom, con una consapevolezza maggiore sulla sostenibilità energetica. Per questo i nostri ricavi sono aumentati".

Il lungo prologo dell’ad Campinoti serve a spiegare perché i conti di Pramac, nonostante tutto, sono positivi. "Dobbiamo ancora chiudere i bilanci, ma sicuramente il nostro fatturato crescerà e i ricavi consolidati saranno superiori ai 341 milioni di euro del 2021. Non riapriremo la fabbrica in Russia, il nostro direttore commerciale in Ucraina è stato trasferito in Bahrein. Ma la perdita di ricavi in quella parte di Europa è stata ampiamente compensata dai fatturati in altri Paesi".

L’export resta il fattore decisivo per i ricavi?

"Rappresenta quasi il 90% delle nostre vendite, senza l’export non si andrebbe da nessuna parte. E un quarto del nostro fatturato viene realizzato nel quartier generale di Casole d’Elsa. Siamo cresciuti moltissimo in Europa, le performance in Australia e India sono più che positive. Soffriamo molto in Cina, è l’unica eccezione tra i mercati mondiali".

Quali sono i numeri chiave del gruppo Pramac? Quanti dipendenti e stabilimenti ha?

"I dipendenti sono saliti a 1.250, gli stabilimenti del gruppo sono 7: India, Cina, Brasile, Spagna, Inghilterra e 2 in Italia, a Casole e Pavia. I dipendenti nel quartier generale di Casole d’Elsa sono 300, più 150 a Pavia. Sfioreremo quota 400 milioni di ricavi consolidati".

Quale sarà il fattore che potrebbe accelerare i fatturati nel 2023? La fine della guerra, l’inflazione che scende o qualcosa d’altro?

"La fine della guerra, senza alcun dubbio. Il ritorno alla normalità in Ucraina spingerebbe tutti, dalle famiglie alle aziende, a tornare ad investire. Spero che la pace arrivi velocemente. Essendo poi un’azienda che ha un settore particolare di produzione, anche se non è bello dirlo, i ricavi crescono quando ci sono le catastrofi, purtroppo. Per il terremoto in Turchia e Siria, non abbiamo ancora ricevuto nessuna richiesta. Quando vorranno gruppi elettrogeni, li manderemo in fretta".

La nuova frontiera di produzione di Pramac saranno i generatori ibridi?

"Le performance del gruppo sono state così buone grazie alla domanda crescente dei nostri prodotti ibridi, alimentati a batterie. Abbiamo investito molto su questo segmento, sia a gasolio che a batteria. Una linea di produzione che ha consolidato la nostra posizione tra i principali operatori del settore".

I ricavi in crescita si tradurranno, come l’anno scorso, in premi di risultato per i dipendenti? In primavera, con ’regali’ fino a 5.150 euro, eravate tra le aziende più munifiche d’Italia.

"Anche quest’anno i nostri dipendenti saranno premiati, come riconoscimento dei loro sforzi per garantire la continuità produttiva e il raggiungimento degli obiettivi nonostante le contingenze complicate. Sarà in linea con l’anno scorso, forse leggermente superiori, oltre al welfare aziendale e ai 12 stages attivati con l’Istituto tecnico superiore Energia Ambiente. Per alcuni dipartimenti elargiremo a fine marzo 5.200 euro a dipendente".

La passione di Campinoti è la squadra corse in MotoGp. Il team è un moltiplicatore anche di fatturati e di valore aziendale?

"Decisamente. Ci ha dato tantissima visibilità e ritorni economici perché è un settore molto vicino al nostro. Per l’azienda la squadra corse è un moltiplicatore cruciale".

Come è cominciata l’avventura in MotoGp?

"Quella che sta per iniziare sarà la stagione numero 22. Vorrei correggerla su un punto: non abbiamo fatto nascere la scuderia Pramac perché avevamo vinto l’appalto per l’illuminazione del circuito in Qatar per il Gp in notturna. Avevamo la squadra corse e grazie alle moto abbiamo vinto l’appalto. Con i generatori Pramac illuminiamo anche i Gp di Formula 1 di Abu Dhabi e Singapore".

Quali sono gli obiettivi in MotoGp per il 2023?

"Abbiamo confermato Zarco e Martin come piloti. Il bilancio dell’anno scorso è molto positivo, con 8 podi. Abbiamo vinto per la terza volta il campionato mondiale dei team indipendenti. Ci è mancata la vittoria, la otterremo quest’anno".

Quanti Gp ha vinto Pramac in 21 anni? E la vittoria di Bagnaia cosa ha significato per voi?

"Tre in tutto. Il trionfo mondiale di Pecco Bagnaia, che ha cominciato a correre con Pramac, è il coronamento di un progetto di cui siamo partecipi. Il rapporto speciale con la Ducati e con Domenicali ci dà la possibilità di essere protagonisti. Ed è un vantaggio anche per la Ducati. Fino a che non mi cacciano il rapporto continuerà".