Venerdì 19 Aprile 2024

Parola d’ordine: qualità I 50 anni della Maroil-Bardahl

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C’È TANTA STORIA, ma soprattutto c’è tanto futuro in questa azienda che il satellitare fissa ad Altopascio, in provincia di Lucca, e che con la sua qualità e le sue eccellenze ha deciso di conquistare il mondo. Già, perché nel maxi-magazzino – comunque segnato dai lavori in corso per un ampliamento a cinque stelle – ci sono fusti, fustoni, scatoloni confezionati, con stampate destinazioni che vanno dal Giappone alla Malesia, dalla Turchia a Israele, dalla Germania a tutta l’Europa. Siamo alla Maroil-Bardahl che produce lubrificanti e additivi destinati all’autotrazione, industria, competizioni motoristiche, nautica e aerospaziale. Maroil (sigla-nome di Marchetti oil), azienda della lucchesia nata dalla "mamma" Toscogas, è concessionaria esclusiva del marchio Bardahl che ha sede a Seattle, negli Stati Uniti. E in questo 2023 Maroil-Bardahl festeggia un compleanno davvero speciale: 50 anni. Ilio Marchetti, amministratore unico del gruppo, ricorda volentieri la scintilla che accese prima Toscogas (69 anni fa) e poi Maroil (50 anni fa) dando vita a un’azienda che nel 2023 assesterà il suo fatturato intorno ai 22 milioni di euro, quattro in più rispetto al 2022, segnando un trend di crescita da record che parla di un salto in avanti di circa il 40 per cento rispetto ai conti di 10 anni fa.

"Tutto – racconta Marchetti (nella foto, a sinistra, con Cosimo Campoli, direttore generale Maroil-Bardahl) – nacque da mio nonno che di lavoro trasportava calocchi, bastoni in legno per i recinti, e che con gli scarti di questo materiale iniziò a mettere insieme qualcosa che poteva essere riutilizzato per essere bruciato, dare riscaldamento alle famiglie…". Prima gli scarti di legno, poi il gas, con le bombole, i carburanti e infine ecco gli oli. La storia corre in fretta alla Maroil-Bardahl di ieri e di oggi con Cosimo Campolmi, direttore generale, attento a identificare e segnare i settori di mercato dove i prodotti dell’azienda potranno essere i protagonisti del domani. "Siamo il polo di eccellenza della Bardahl di Seattle, siamo un po’ come il modello Amg per la Mercedes. Il top". "La nostra parola d’ordine – continua – è qualità. Ed è questo che ci ha portato a una crescita importantissima che ci lascia intravedere ulteriori passi in avanti. I 30 milioni di fatturato sono nel mirino del nostro 20252026, poi puntiamo ai 50 milioni…".

C’è il logo, riconoscibilissimo, qua e là per il mondo (soprattutto nel motorsport) a ricordare Bardahl. "Anche se – aggiunge con orgoglio Campolmi – il marchio Italia, con Maroil sta rappresentando una chiave decisiva per allargare i nostri orizzonti commerciali. L’Italia, in qualsiasi settore, è sinonimo di eccellenza, di altissima qualità, di ricercatezza ed è questo che dall’Indonesia agli Stati Uniti contribuisce a dare una spinta notevole alle nostre produzioni".

Da Altopascio al mondo. Dalla famiglia Marchetti al lavoro di Campolmi. L’azienda è strutturata su una novantina di dipendenti, oltre a un pacchetto di collaboratori. Il dato sulla produzione media di un (semplice) turno di lavoro è impressionante: 5 milioni e mezzo di litri di lubrificanti. Il tutto dopo annate complicate (dalla pandemia alla guerra) come il 2020 e il 2022. "Con l’ultimo nostro prodotto, il K9, lubrificante spray che copre le esigenze di moto, auto e bici…". Infine la passione. Quella del motorsport. Bardahl ha legato il suo nome al team di Valentino Rossi, il Mooney-Vr46, puntando sulla MotoGp, il fratello di Vale, Luca Marini e il talento di Bezzecchi. "Ma siamo anche in Superbike – conclude Campolmi –, rally, velocità in salita con l’eroe Faggioli, cross…". Ovunque, insomma, appare la bandierina a scacchi della Maroil-Bardahl. Proprio come su quella torretta che s’inquadra bene ad Altopascio, dove tutto è partito.