Venerdì 13 Dicembre 2024

Il segreto del cervello e del QI: l'elasticità

Una ricerca rivela che la capacità di modificarsi del cervello porta a sviluppare più connessioni neurali e ad aumentare il QI.

Uno studio ha scoperto il segreto del QI - foto Alexey Kotelnikov / Alamy

Uno studio ha scoperto il segreto del QI - foto Alexey Kotelnikov / Alamy

Per la prima volta uno studio scientifico è arrivato a misurare l'intelligenza umana. Ci sono riusciti i ricercatori del dipartimento di Computer Science della University of Warwick. Gli scienziati hanno quantificato le funzioni dinamiche del cervello e hanno identificato le modalità in base alle quali differenti aree del cervello interagiscono fra di loro in momenti diversi.
DOVE RISIEDE IL QI
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Brain, rivela come più il cervello è elastico e variabile, cioè in grado di modificarsi, e più le sue aree sono in grado di connettersi fra loro, determinando di fatto la creatività e il QI di una persona. 
I ricercatori hanno preso in esame i dati degli esami delle risonanze magnetiche di migliaia di pazienti e hanno scoperto che le aree del cervello associate all'apprendimento e allo sviluppo mostrano alti livelli di variabilità, il che significa che le connessioni neurali con altre parti del cervello sono in continuo mutamento, di secondo in secondo. Le aree invece non connesse all'intelligenza, ovvero quelle deputate alle funzioni visive, auditive, sensoriali e motorie, hanno fatto registrate cambiamenti molto ridotti e scarsa adattabilità. 
 
LE APPLICAZIONI
Il professor Jianfeng Feng, fra gli autori della ricerca, spiega come le nuove tecnologie abbiano reso possibile questo studio pionieristico: "L'intelligenza umana è un tema ampio e molto sentito e solo di recente le tecniche di imaging ci hanno dato la possibilità di indagare gli aspetti dello sviluppo del cervello e di utilizzare questi risultati nell'intelligenza artificiale". Lo studio infatti ha ricadute pratiche nel campo del machine learning: i sistemi di AI non sono ancora in grado di processare la variabilità e l'adattabilità, funzioni vitali per la crescita di un'intelligenza. Un altro campo applicativo è quello della comprensione più profonda delle malattie mentali, in particolare la schizofrenia, l'autismo e la sindrome da disattenzione (ADHD): conoscere le cause di queste malattie avvicina la scienza a possibili soluzioni per la loro cura.  
http://brain.oxfordjournals.org/content/early/2016/07/13/brain.aww143