I sessant’anni del Leprotto famoso anche a New York

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CI SONO STORIE dal sapore del tutto casalingo e questa è una di quelle. Il risotto "giallo", infatti, soprattutto a Milano e in Lombardia, è uno dei piatti di casa da sempre. Il suo aroma inconfondibile rappresenta la domenica in famiglia. Il colore del risotto "giallo", detto anche "alla milanese" è dato da un ingrediente magico, lo zafferano. L’Italia ne è produttrice, soprattutto nelle regioni centrali, anche se i principali paesi esportatori di zafferano, spezia dai mille usi in cucina e non solo, sono la Grecia, la Turchia, il Medio Oriente. I grandi chef lo usano per dare sapore e colore non solo al risotto, ma anche a molti altri piatti e negli ultimi anni il suo impiego anche in pasticceria è diventato una vera moda.

A raccontare usi alternativi dello zafferano è Paolo Daperno, direttore generale di Bonetti spa, uno dei massimi trasformatori italiani di zafferano, con i due marchi storici, presenti sia nelle gastronomie di vicinato sia nella grande distribuzione: "Leprotto" e "3 cuochi". "Lo Zafferano Leprotto in questi giorni di marzo compie sessant’anni di vita. Ed è per noi motivo di grande orgoglio proseguire nel solco della tradizione. Da sempre l’azienda milanese lavora la materia prima, selezionata tra le migliori partite di zafferano esistenti sul mercato, nella sua sede a Baggio, in Lombardia. E sempre nella sua sede confeziona le bustine dal simpatico logo del Leprotto che si lecca i baffi davanti a un piatto di risotto giallo fumante. In azienda lavorano con passione circa 70 collaboratori tra interni ed esterni. Il 70% sono donne".

Un lavoro intenso quello della società milanese, che ha come obiettivo principale la qualità costante nel tempo, come spiega Daperno: "Per noi è importante che il consumatore finale ritrovi nella bustina il sapore di casa di sempre". Un impegno ancora importante oggi che il marchio compie i suoi primi 60 anni. "Quando i due fondatori, nel 1963, Mauro Bonetti e Sergio Mangini, in via Melchiorre Gioia, 67, a Milano, avviano l’azienda, andando letteralmente di gastronomia in gastronomia, di drogheria in drogheria, nei piccoli negozi di vicinato, proponendo il loro prodotto di qualità superiore non potevano certo immaginare che oggi saremmo stati qui a celebrarli. Abbiamo ripreso la mascotte di allora, un leprotto a molla, che sorride. Era posizionato sul banco delle gastronomie di vicinato, in modo che i bambini fossero attirati dal leprotto. Lo riproponiamo ora, assieme alla consapevolezza che la qualità del prodotto è costante nel tempo, così come il suo sapore".

Una consapevolezza accresciuta nel tempo, grazie anche alla cura della selezione della materia prima, nei principali mercati mondiali, alle costanti analisi di laboratorio, che vengono eseguite tenendo conto di sicurezza e di qualità alimentare, ma anche alla proposta di usi sempre nuovi dello zafferano. "Per noi la qualità è un must assoluto. Siamo molto attenti alla selezione della materia prima nei migliori mercati del mondo a cui uniamo la tecnologia per la trasformazione dei pistilli in polvere", racconta Paolo Daperno. "Dal 1990 ad oggi abbiamo creato sette ricettari che raccolgono oltre 400 ricette. Oltre ai ricettari ora comunichiamo in diretta con i nostri consumatori tramite i social, pubblicando almeno una ricetta a settimana". Uova allo zafferano, ma anche pesce e carne possono essere arricchiti da questa spezia, la più venduta nel nostro Paese. E una delle più preziose. Per produrre un chilo di zafferano occorrono 150 mila fiori e 500 ore di lavoro.