Filiera tutta italiana sinonimo di eccellenza Primi al mondo nella filatura ‘compatta’

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SE MADE IN ITALY è sinonimo di eccellenza nel mondo, questo è dovuto anche alla filiera italiana del Tessile, Moda e Accessorio (TMA). Questo è il punto fermo che emerge dai risultati ottenuti dalle aziende del comparto che nel 2022 hanno visto i ricavi complessivi crescere del 16% a circa 107 miliardi di euro. La potenza economica del settore e il suo ruolo strategico sono confermate anche dal valore dell’export che nel 2021 è stato di quasi 68 miliardi con un aumento del 23,5% dopo un 2020 zavorrato dalla pandemia. Ma anche nei primi otto mesi del 2022, in base all’ultima indagine rapida congiunturale di Confindustria Moda, le esportazioni hanno proseguito la crescita con un ulteriore incremento del 21,1% a 51,8 miliardi. Non solo: il TMA è la seconda industria italiana per numero di occupati – circa 600mila nelle circa 60mila imprese rappresentate da Confindustria Moda - e nella graduatoria Ue relativa ai settori è al primo posto per valore aggiunto (21 miliardi nel 2021).

In particolare le aziende del TMA sono 7216 in Lombardia con 94.010 occupati, 9.974 in Toscana con 79.910 addetti, 2.848 con 25.135 occupati in Emilia Romagna e 2.670 (quasi la metà nel settore calzaturiero) con 42.730 addetti nelle Marche. Un ruolo significativo è rappresentato dai distretti del tessile come quello Biellese dove spicca la storica presenza del gruppo Reda che oggi fattura circa 106 milioni di euro con circa 550 dipendenti. È il 1865 quando l’industriale piemontese Carlo Reda decise di fondare l’azienda dall’omonimo nome. Da quel momento, Reda ha vissuto una rapida evoluzione riuscendo a trasformarsi in breve tempo da piccolo mulino fornitore delle sartorie locali a vero e proprio lanificio industriale con esportazioni in tutto il mondo. L’intero complesso è stato poi rilevato nel 1919 dai fratelli Botto Poala, nati in una famiglia di tessitori, che hanno saputo tramandare il loro know-how alle generazioni successive, permettendo così all’azienda di crescere a ritmo sostenuto. Il 1998 è stato un anno fondamentale per l’azienda che ha dovuto confrontarsi con importanti cambiamenti nel mondo industriale: la famiglia Botto Poala ha deciso quindi di inaugurare in quell’anno un nuovo complesso in Valdilana destinato a far fronte alla forte ripresa della domanda e delle esportazioni. Il passaggio da una piccola azienda a conduzione familiare a una realtà consolidata a livello internazionale ha portato il lanificio Reda a essere il primo al mondo ad aver perfezionato la tecnologia di filatura "compatta".

Il 24 aprile 2018 Reda ha annunciato quindi l’acquisizione del 100% di Comero, lanificio a ciclo completo nato nel 1950 con sede a Gattinara in provincia di Vercelli, con l’obiettivo di ampliare l’offerta e raggiungere una penetrazione dei mercati più capillare. Due anni dopo si è invece perfezionata l’acquisizione di Lanieri, il sarto digitale che ha rivoluzionato l’acquisto di abiti su misura on-line, facendo sì che Reda sia stato il primo lanificio ad entrare a pieno titolo nel mondo digitale. Infine nel 2020 è stata implementata una nuova organizzazione che prevede tre divisioni (Reda Wool, Reda Enterprise e Reda Consumer) di cui fanno parte i brand Rewoolution e Lanieri.

Achille Perego