Venerdì 19 Aprile 2024

Denise Pipitone e gli altri: "Ecco come si cercano oggi gli scomparsi"

Il prefetto Riccio, commissario di governo: "Ogni mese spariscono in media 1.500 persone. Nei primi mesi del 2021 il trend è in crescita del 50%. Perché nello stesso periodo del 2020 per il lockdown si era registrata una flessione". Il dramma dei minori

Le ricerche di Denise Pipitone (Archivio)

Le ricerche di Denise Pipitone (Archivio)

Roma, 12 maggio 2021 - Tutta Italia cerca Denise Pipitone. Ma ogni mese, in media, "spariscono 1.500 persone. E nel 2021 il trend è in crescita del 50%", spiega il prefetto Silvana Riccio, dal marzo 2020 commissario straordinario del governo per le persone scomparse. #iltempoèprezioso, l’hashtag scelto ad apertura del sito. 

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Il prefetto Silvana Riccio L’aumento di casi sembra molto alto. "Non deve meravigliare, però. Bisogna leggere i dati. Nei primi mesi del 2020 c’era stata una notevole flessione, rispetto alla media degli anni precedenti. Il calo si spiega con il lockdown e con la limitata mobilità. Quindi non si può considerare  un fenomeno allarmante". E quante persone vengono ritrovate, invece? "La percentuale oscilla tra il 70 e il 75%. Ovviamente comprende anche chi è tornato a casa spontaneamente". La tecnologia ha fatto grandi passi. Quali sono gli ultimi strumenti di ricerca?

"Abbiamo siglato un protocollo con la Finanza che ha messo a disposizione del sistema droni, aerei particolari con radar che sono in grado di registrare il calore della terra e quindi rilevare l’eventuale presenza di corpi, georadar e personale specializzato, soprattutto per le zone impervie e montane, elicotteri. I prefetti, attraverso i comandi provinciali delle Fiamme Gialle, possono richiedere questa strumentazione. Perché la legge del 2012 affida a loro il coordinamento delle ricerche. Ogni prefettura ha un piano provinciale per gli scomparsi".

Ci sono sparizioni lunghe come una vita. Quella di Mauro Romano, risale al 1977. Denise Pipitone è svanita nel nulla 17 anni fa. Quanto  dura una denuncia? "Finché il caso non si risolve. Alcuni scomparsi purtroppo si ritrovano morti. Se non ci sono elementi per arrivare a riconoscerli, sono inseriti nel registro dei cadaveri non identificati, preferisco chiamarli corpi senza identità”. Quasi mille al 31 dicembre 2020. "Se c’è la denuncia di un familiare e il ritrovamento nella stessa zona, chiediamo l’estrazione del Dna".

Trieste, cadavere nel parco: è di Liliana Resinovich, scomparsa dal 14 dicembre? È successo per le ossa di Federica Farinella, ritrovate 19 anni dopo la scomparsa della modella, a seicento metri da casa. Il papà Francesco ha creato  Penelope. Che rapporto ha con le famiglie? "Un confronto costante, le associazioni sono organizzate in una consulta. Il compito del commissario per legge è anche questo, fare da trait-d’union tra istituzioni e famiglie. Non esiste nel resto d’Europa una figura simile a quella italiana. Il nostro ordinamento è molto più avanti". Noi vediamo il singolo caso, dietro c'è una struttura. "Che monitora il fenomeno. Siamo collegati con lo Sdi, la banca dati della polizia di Stato dove vengono inserite le denunce. Il commissario ha compiti di coordinamento tra amministrazioni statali e non che si occupano degli scomparsi. Soprattutto dialoga con i prefetti.  Con le forze di polizia stiamo cercando di semplificare le schede, quella della denuncia, ante e post mortem, per  rendere più efficiente la macchina della ricerca”. C'è il dramma dei minori.  "Sono la maggior parte degli scomparsi. Il numero comprende anche gli stranieri non accompagnati. Come Stato abbiamo un obbligo di accoglienza e di assistenza. Molti spariscono  dai centri perché raggiungono i parenti nei Paesi del Nord Europa. Ma una parte finisce nelle piazze di spaccio, quando va bene a lavare i vetri ai semafori. Per tanti italiani, poi, ci sono situazioni di disagio. E c’è la Rete, monitorata costantemente dalla polizia postale. Dal 18 ci saranno spot in tv, il 25 maggio è la giornata internazionale dei minori scomparsi". Gli avvistamenti, come quelli da un po' di tempo continui su Denise Pipitone, arrivano sul suo tavolo? "Arrivano dai giornali online, i più veloci, e dalle forze di polizia. Ma lì c’è un’indagine. È chiaro che la strada delle ricerche la indica chi sta indagando. Le segnalazioni vengono vagliate in primo luogo dalla procura. Poi se c’è bisogno di una strumentazione particolare, di un georadar per dire, io come dicevo posso supportare i prefetti".

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