Da Artigiancredito ossigeno alle Pmi "Tempi più brevi con il digitale"

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CENTODICIOTTOMILA aziende associate, per un totale di 1,2 miliardi di euro di garanzie attualmente in essere. Artigiancredito è un consorzio unitario di garanzia che corre ad alta velocità, con 480 milioni di finanziamenti alle piccole e medie imprese che rappresentano un aumento di circa il 10% rispetto all’anno precedente. Dati significativi che evidenziano un bilancio del 2022 decisamente positivo. "Soprattutto in un contesto difficile come quello che stiamo vivendo, dove il caro energia e e l’aumento del costo delle materie prime stanno rappresentando un fattore destabilizzante importantissimo – sottolinea il presidente di Artigiancredito Fabio Petri (nella foto in basso) –, si tratta di un risultato molto incoraggiante". Anche in Emilia Romagna, dove Artigiancredito opera dalla fine del 2019, dopo la fusione con Unifidi, i servizi richiesti dalle aziende sono in crescita. Inoltre, attraverso il Fondo regionale microcredito, un fondo rotativo della Regione Emilia-Romagna gestito da Artigiancredito, che copre e garantisce il 50% della cifra, piccole imprese e professionisti possono ricevere un aiuto per finanziare lo sviluppo di iniziative imprenditoriali e professionali. Promuove anche la formazione delle persone, tramite l’accesso al credito, attraverso requisiti semplici e soglie minime.

Uno dei più recenti prodotti, mirati al sostegno delle imprese, è ‘Aidexa - X Instant Garantito’, un finanziamento dedicato alle piccole e medie imprese, garantito fino a 100mila euro ed erogabile in 48 ore. Grazie a un accordo tra Artigiancredito e Banca AideXa, è possibile richiedere un importo compreso tra 10 e 500mila euro, a condizioni particolarmente vantaggiose, ma soprattutto con la garanzia di ricevere l’accredito della somma in appena 48 ore, senza aprire nessun conto corrente. Il finanziamento ha durata di un anno e prevede una garanzia all’80% sull’importo erogato, rilasciata da Artigiancredito, grazie alla quale l’imprenditore non è tenuto a fornire fideiussioni personali. Per verificare la fattibilità dell’operazione sono sufficienti 20 minuti. Il consorzio offre anche credito diretto, attraverso lo strumento ‘Piccolo Credito’, un finanziamento per liquidità o investimenti per importi dai 5mila ai 50mila euro, che può durare dai tre ai cinque anni. Molto interessante è anche lo strumento ‘Piccolo Credito Cdp’ che si distingue per i tassi ancora più vantaggiosi, dovuti al fatto che Artigiancredito opera con la provvista di Cassa Depositi e Prestiti e non solo con fondi propri.

Presidente, quante sono le aziende che sono riuscite ad accedere a un credito agevolato grazie al vostro intervento?

"Parliamo di circa 7mila imprese".

Qual è l’importo medio delle richieste?

"Si aggira sui 70mila euro".

Questi soldi come vengono utilizzati dalle piccole e medie imprese?

"In circa il 60% dei casi, vengono utilizzati a breve termine come iniezione di liquidità. Potremmo dire che vengono adoperati per far funzionare le aziende nell’amministrazione ordinaria. Il nostro intervento dà concrete garanzie e consente agli istituti di credito di erogare i soldi con più facilità".

E il restante 40%?

"Viene utilizzato per realizzare innovazione, investimenti e acquisto di macchinari o di capannoni. Oppure per far partire o completare processi di digitalizzazione delle imprese".

Quanto è tortuoso il percorso di un’azienda in cerca di finanziamenti?

"Dipende. I canali per ottenere soldi in prestito sono fondamentalmente due: quello bancario e il cosiddetto credito digitale, tramite fintech: servizi finanziari tecnologici. Nel primo caso Artigiancredito garantisce per l’importo del finanziamento che viene erogato dall’istituto bancario e i tempi necessari corrispondono a circa un mese. Col credito digitale, invece, si utilizza un percorso diverso, più semplice, e i tempi calano: in media la pratica si chiude nel giro di una settimana. E’ inutile dire che sono sempre di più le aziende che si rivolgono a questo secondo canale".

Avrete già tracciato un bilancio del 2022? Com’è andato?

"Lo definirei un anno a due velocità. Fino a al primo semestre, abbiamo vissuto sull’onda lunga di una spinta economica importante, sicuramente legata al post pandemia. Dall’estate in poi, invece, abbiamo assistito a un preoccupante rallentamento, al quale si sono aggiunti elementi di sicura destabilizzazione come l’inflazione e gli aumenti dei costi energetici e delle materie prime".

Quali sono, invece, le prospettive future?

"Non è facile dirlo perché dipenderanno da una serie di variabili: se l’inflazione rallenterà, e lo stesso faranno i prezzi, allora potremo assistere a una ripresa delle piccole e medie imprese. Non dimentichiamoci, tra l’altro, che l’economia del nostro Paese si basa per larga parte proprio su questo tipo di attività. C’è anche la difficoltà rappresentata dal fatto che abbiamo un quadro normativo che non favorisce l’accesso al credito delle piccole e medie imprese. Senza dimenticare la burocrazia, uno dei mali assoluti dell’Italia".