Domenica 13 Ottobre 2024

"Giustizia per KJ2, rimossa e uccisa". L'8 marzo si va al Tar

Numerose associazioni si sono riunite in un coordinamento contro la Provincia autonoma di Trento e l'ordinanza che portò alla morte dell'orsa

Un'orsa in una foto di repertorio (Ansa)

Un'orsa in una foto di repertorio (Ansa)

Trento, 6 marzo 2018 - E’ fissata per il prossimo 8 marzo l’udienza presso il TAR di Trento per la discussione del  ricorso contro l’ordinanza di rimozione, del Presidente della Provincia Autonoma di Trento, dell’orsa KJ2.  Com'è noto KJ2 è stata uccisa in maniera del tutto illegittima, colpevole solo di essersi comportata da orsa.

E' quanto riferisce una nota delle associazioni ANIMAL AMNESTY ONLUS, GAIA ANIMALI & AMBIENTE, LAC - LEGA ABOLIZIONE CACCIA ONLUS,  LIDA - LEGA ITALIANA PER I DIRITTI DELL’ANIMALE, OIPA ITALIA - ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI ONLUS, SALVIAMO GLI ORSI DELLA LUNA, riunite nel Coordinamento Life for Ursus contro la PAT, Provincia Autonoma di Trento. I fatti sono ormai noti: la scorsa estate, l’orsa disturbata da un pensionato accompagnato da un cane, si è esibita in un falso attacco, com’è tipico per la sua specie quando si vuole allontanare un intruso. L’uomo, impaurito, ha colpito l’orsa che ha reagito procurandogli ferite non gravi e allontanandosi senza insistere nell’attacco.  Niente di anomalo, come ha dichiarato la stessa Provincia tramite il proprio responsabile del settore grandi carnivori: l’orsa si è comportata in maniera più che legittima e in accordo con i comportamenti della sua specie in casi simili, riferisce la nota del coordinamento.

Nonostante questo - proseguono le associazioni - il presidente della Provincia ha emesso un’ordinanza di rimozione che ha portato all’uccisione di KJ2 con una vera e propria esecuzione, tanto indegna quanto illegittima.  Nel ricorso contro l’ordinanza, tramite i nostri avvocati, abbiamo ampiamente argomentato i motivi che rendono evidente l’illegittimità dell’ordinanza e abbiamo puntualmente ribattuto alle argomentazioni presentate dalla provincia in prima istanza. Abbiamo anche rilevato e messo in evidenza i vuoti e le omissioni nella documentazione prodotta e confidiamo che il nostro ricorso sia accolto e sia sancito che compito della provincia è la tutela degli orsi, non lo sterminio annunciato, prosegue il coordinamento contro la PAT.

"In ogni caso - conclude la nota -  siamo coscienti che la popolazione di orsi trentini è gravemente minacciata da politiche miopi e inconcludenti. Continueremo, per questo motivo, a tenere alto il livello di attenzione e incalzare le istituzioni a tutti i livelli, anche sovranazionali, affinché la provincia di Trento sia messa sotto tutela: ha chiaramente dimostrato che non ha le capacità per gestire una popolazione di animali selvatici che per indole si tiene lontana dagli uomini e dai guai". [email protected]