Giovedì 25 Aprile 2024

Ufficiale il divorzio tra Alessandro Michele e Gucci

Con una nota il brand ha confermato i rumors delle ultime ore, il direttore creativo della maison di moda che appartiene al gruppo Kering lascia dopo 7 anni

Alessandro Michele, ex direttore creativo di Gucci

Alessandro Michele, ex direttore creativo di Gucci

Dopo le indiscrezioni lanciate dalla stampa americana nelle prime ore di ieri è arrivato anche il comunicato ufficiale a sancire la separazione tra Alessandro Michele e Gucci. Il brand e lo stilista mettono così fine alla loro collaborazione durata sette anni e che ha completamente rivoluzionato lo stile della maison. La nota di Gucci e il saluto di Michele Nel comunicato di Gucci in cui si annuncia l’addio di Alessandro Michele c’è spazio per un grande ringraziamento allo stilista italiano che dal 2015 ha ricoperto il ruolo di direttore creativo del brand. “Michele – si legge nella nota – è stato fondamentale per rendere Gucci quella che è oggi, grazie alla sua creatività rivoluzionaria e sempre nel rispetto dei codici del brand". “Ci sono momenti – replica lo stilista - in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere. Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un'azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa. In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione. A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l'hanno accudita e sostenuta – continua il comunicato - va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso”. In attesa di una nuova figura, sarà il team di Gucci a portare avanti la direzione creativa del marchio. Era in Gucci dal 2022 e in sette anni ha rivoluzionato lo stile del brand Prima di diventare direttore creativo di Gucci nel 2015, Michele aveva iniziato la sua avventura con il brand nel 2002 diventando nel 2011 collaboratore stretto dall’allora direttrice creativa Frida Giannini, fino a sostituirla nel ruolo per volere dell’amministratore delegato (appena entrato in carica all’epoca e tutt’ora a capo del brand) Marco Bizzarri. La chiosa finale del saluto di Michele a Gucci racchiude lo spirito con il quale lo stilista italiano ha interpretato il suo ruolo all’interno della maison. Il suo auspicio è quello di “continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà". La libertà che proprio Michele aveva messo al centro dei suoi piani, proponendo un nuovo modello di riferimento nella moda, che aveva al centro una pluralità di definizioni, senza schemi definiti o idee di genere. La sua idea è stata sempre quella di disegnare collezioni non binarie, ridefinendo un concetto di stile capace di cavalcare le varie epoche in totale libertà. Le sue creazioni sono state sempre un piccolo grande show, con personaggi e maschere chiamate non solo a indossare un abito ma a recitare un ruolo. Da una sua idea sono nati, tra gli altri, i look indossati da Achille Lauro e dai Maneskin a Sanremo: outfit iconici che hanno fatto la storia della moda contemporanea.