Allarme tartarughe marine in Adriatico: mai così tante trovate morte

Ieri sono stati recuperati sei esemplari in difficoltà. Due sono state liberate e quattro trasferite nel centro di cura della Fondazione Cetacea a Riccione

Caretta caretta in una foto del Wwf

Caretta caretta in una foto del Wwf

Roma, 3 febbraio 2015 - Recuperati al largo della costa romagnola, sei esemplari di tartarughe Caretta Caretta. Le tartarughe sono state salvate dalla motonave Rimas di Cesenatico dopo che, in due calate di reti a strascico, erano rimaste impigliate nelle maglie: due, constatato il buono stato di salute, sono state rilasciate in mare, le altre quattro - provate dalla permanenza nelle reti - sono state ricoverate nel centro di cura e riabilitazione della Fondazione Cetacea a Riccione. Gli animali, trasportati a riva dalla motonave, sono stati accolti dal personale dell'Arpa-Daphne, dal personale della Capitaneria di Porto e dal mezzo di Fondazione Cetacea.

Il salvataggio di oggi, va a ingrossare la lista degli episodi di ritrovamenti di tartarughe morte e di vive al largo della costa adriatica: nei mesi di dicembre e gennaio - si legge in una nota della Fondazione riccionese - il numero di ritrovamenti di esemplari morti sulle spiagge di Emilia-Romagna e Marche è stato di 149 e 14 quelli recuperati vivi, contro le 40 morte e le 19 vive dello scorso anno. «Una situazione davvero preoccupante - spiega la nota - perché viene spontaneo chiedersi cosa succeda alle tartarughe pescate dagli altri numerosi battelli dell'Adriatico: probabilmente vengono rimesse in acqua anche quando sono molto debilitate andando poi ad ingrossare il numero delle morte». Attraverso il 'Tarta Lifè, progetto europeo cui partecipa anche la Fondazione Cetacea, si stanno approntando sistemi che possano ridurre di molto le catture accidentali di tartarughe marine.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]