Mercoledì 24 Aprile 2024

Dopo 46 anni si torna a sparare ai lupi. "Gentiloni sarà ricordato per questo?"

Duro intervento della LAV dopo il primo sì al Piano che, di fatto, da' via libera alle doppiette contro gli animali più tutelati d'Europa. Dimenticate le antiche battaglie del presidente del Consiglio?. Alcuni governatori si dissociano

Il manifesto della LAV

Il manifesto della LAV

Roma, 25 gennaio 2017 - Ieri la riunione tecnica della Conferenza Stato-Regioni ha approvato il nuovo “Piano di Gestione del Lupo” che, dopo 46 anni di protezione, consente di uccidere i lupi in deroga alle norme di tutela. Il testo ora passa, per il voto finale del prossimo 2 febbraio, al Governo e ai Presidenti delle Regioni. 

In quella data il Piano Nazionale di Gestione del Lupo sarà definitivamente esaminato: chiediamo quindi a tutti i Presidenti delle Regioni, che saranno ascoltati durante la riunione della Conferenza Stato Regioni, di schierarsi come ha fatto il Lazio, e di fare propria la dichiarazione “Viva il lupo” diffusa ieri via twitter dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, votando contro l’uccisione dei lupi. E' quanto riferisce una nota della LAV. 

“Il Ministro dell’Ambiente Galletti, infatti, afferma con soddisfazione la sua intenzione di procedere con il Piano che prevede la possibilità di cacciare i lupi considerati “in esubero” che eufemisticamente definisce “rimozione di qualche esemplare”, precisando di voler seguire le ragioni della scienza e non le questioni “di pancia”, e di aver prodotto un Piano frutto del coinvolgimento di 70 esperti. - commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali selvatici - Esperti certamente non tutti favorevoli all’uccisione dei lupi, e che comunque non risulta abbiano sottoscritto il Piano ma che siano stati esclusivamente consultati: per questo chiediamo al Ministro Galletti di far conoscere ai cittadini i nomi di coloro che si sono espressi a favore degli abbattimenti”. 

E se il Ministro Galletti richiama il rigore del lavoro scientifico, la LAV ricorda che ad inizio 2016 ha inviato agli uffici ministeriali, senza mai ricevere peraltro alcun cenno di riscontro, un documento scientifico basato sulle ricerche di eminenti scienziati europei, che hanno chiaramente affermato l’inutilità scientifica delle uccisioni di lupi. Non bastasse l’Associazione,  nel corso di una conferenza tenutasi ad aprile 2016 presso la sala stampa della Camera dei Deputati, ha presentato una “Dichiarazione per la gestione non letale del lupo” sottoscritta da alcuni dei più importanti esperti internazionali in materia di gestione del lupo , tra i quali figurano nomi di assoluta rilevanza quali Claudio Sillero (professore associato di Biologia della conservazione presso l'Università di Oxford, nonché presidente della IUCN SSC Canid Specialist Group, l’ente principale al mondo per le conoscenze scientifiche e pratiche sullo stato e la conservazione di tutte le specie di canidi), Mark Bekoff (al quale nel 2000 è stato assegnato il premio Exemplar dalla Animal Behavior Society per i maggiori contributi a lungo termine nel settore del comportamento animale), Paul C. Paquet (University of Victoria, Università di Calgary, Raincoast Conservation Foundation, ricercatore e professore presso l'Università di Victoria e l’Università di Calgary, il quale ha trascorso più di 40 anni studiando argomenti che vanno dal declino dei grandi carnivori in tutto il mondo al rapporto filosofico tra il benessere animale e la conservazione).

La LAV ribadisce quindi il suo deciso NO a quella che di fatto costituisce l’apertura della caccia ai lupi, sia per ragioni etiche, sia per ragioni scientifiche ampiamente rappresentate al Ministero dell’Ambiente. E se invece di usare la parola “caccia” il Ministro preferisce utilizzare il termine “prelievi”, nella sostanza nulla cambia: se il Piano dovesse essere approvato così com’è il Ministro Galletti e il Presidente del Consiglio Gentiloni saranno per sempre ricordati come coloro che hanno dato il via ad una nuova stagione di uccisione dei lupi dopo 46 anni di protezione totale, con la spiegazione, scritta nero su bianco nell’unica versione del Piano ufficialmente consegnata dal Ministero alle associazioni a ottobre 2015, che gli abbattimenti dei lupi rappresentano “un importante gesto di partecipazione e una dimostrazione di flessibilità che possono aiutare a superare il clima di contrapposizione che a volte sfocia in atti di bracconaggio incontrollabile. Può quindi aiutare ad instaurare quel clima di condivisione necessario ad attuare una più complessa strategia di coesistenza.”  Come a dire che i lupi saranno uccisi per dare un “contentino” ad allevatori e bracconieri: affermazione che palesemente non ha nulla a che vedere con un approccio scientifico al problema e che non determinerà alcuna riduzione dei danni né delle predazioni, come già noto, per loro stessa ammissione, agli stessi scienziati a cui fa riferimento il Ministro Galletti. Conclude così la nota della LAV. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]