Sabato 20 Aprile 2024

No catena e accesso libero nei luoghi pubblici: una legge per la Lombardia

Presentato un progetto di ampio respiro che stabilisce diritti e doveri dei quattrozampe e di chi li ospita. Divieto di accattonaggio e lotta al randagismo. Il disegno è della Lista Maroni e ha colto l'apprezzamento anche di Michela Vittoria Brambilla

Passeggiata di famiglia (Foto L.Gallitto)

Passeggiata di famiglia (Foto L.Gallitto)

Milano, 13 febbraio 2015 -  Divieto di utilizzare la catena e di esercitare l'accattonaggio, obbligo del microchip per l'identificazione e libero accesso nei luoghi pubblici, negli esercizi commerciali e nelle strutture ospedaliere. E' quanto prevede un progetto di legge regionale della Lombardia presentato questa mattina a Palazzo Pirelli, prima firmataria la consigliera Lara Magoni (Lista Maroni), che intende introdurre nuove norme per tutelare gli animali d'affezione e per contrastare il randagismo. Tra i principi del provvedimento, il divieto di fare accattonaggio attraverso l'esibizione di animali. In caso di violazione è previsto il sequestro, la confisca e l'affidamento alle apposite strutture di ricovero dell'animale.

Vengono esclusi solo gli animali regolarmente detenuti da chi, senza fissa dimora, li esibisce per necessità e non a scopo di sfruttamento. La legge, se approvata, introduce il libero accesso degli animali domestici accompagnati dal proprietario in tutti i luoghi pubblici; esercizi pubblici e commerciali; manifestazioni fieristiche, locali e uffici aperti al pubblico; mezzi di trasporto pubblico operanti nel territorio regionale; nelle strutture residenziali, semi-residenziali, ospedaliere, pubbliche e private regionali accreditate anche dal ssr, "nel rispetto delle disposizioni e dei criteri individuati e disciplinati dalle direzioni sanitarie". Viene prevista, comunque, la possibilità da parte degli esercenti di adottare, sulla base di concrete e specifiche esigenze di tutela igienico-sanitaria, misure limitative all'accesso, previa esposizione dell'ordinanza del sindaco.

La norma, però, prevede anche obblighi e sanzioni. I proprietari che conducono i cani negli esercizi, luoghi e uffici aperti al pubblico, giardini, parchi, sono obbligati all'uso del guinzaglio e al possesso della museruola e devono disporre di strumenti per raccogliere le deiezioni. Infine viene previsto l'innalzamento di una serie di sanzioni per l'abbandono o il maltrattamento, per chi non iscrive il cane all'anagrafe canina entro 15 gg dall'inizio del possesso (o 30 giorni dalla nascita). Commentando la nuova legge, il governatore Roberto Maroni ha sottolineato che il pdl intende "facilitare e tutelare il rapporto di affezione con i nostri animali domestici, ormai diventati parte integrante della nostra vita e della nostra famiglia". In Lombardia, dove vige l'obbligo di registrarli, "abbiamo 1,2 milioni di cani". Anche l'assessore regionale alla Salute, Mario Mantovani, ha plaudito all'iniziativa: "E' un pdl che si inserisce in maniera pertinente in quella che è la riforma della salute che stiamo portando avanti". "E quando si parla di riforma della sanità, che col presidente Maroni abbiamo voluto chiamare salute dando vita all'assessorato alla Salute, lo abbiamo fatto a pieno titolo per sottolineare il messaggio di ampia attenzione in generale per la salute dei cittadini". Secondo l'ex ministro Michela Vittoria Brambilla (presidente della Lega Italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente), "la Lombardia si pone all'avanguardia anche nel campo della tutela degli animali da compagnia e nella lotta contro il randagismo".

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