"L'Italia non controlla il benessere animale. E pagheremo tutti"

L'Europa pretende la restituzione di 70 milioni di euro che verranno dalle tasche degli italiani, accusa Lega nazionale per la difesa del cane, quando a sbagliare è una minoranza di persone

Mucca al sole (Foto L.Gallitto)

Mucca al sole (Foto L.Gallitto)

Roma, 18 novembre 2015 - Respinto il ricorso presentato dall’Italia che è stata condannata a restituire 70 milioni di euro di spese irregolarmente poste a carico di Fondi Europei Agricoli. LNDC invita a compiere una scelta etica per rispettare la vita degli animali.  La Corte Europea ha condannato l’Italia a restituire all’Unione Europea 70 milioni di Euro, relativi ai finanziamenti dei fondi agricoli, per non aver attuato alcuni controlli tra cui quelli sul benessere animale. La notizia non risulta davvero una sorpresa, anche alla luce della vicenda Italcarni dei giorni scorsi che non rappresenta sicuramente un caso isolato nel nostro Paese. E' quanto riferisce una nota della Lega nazionale per la difesa del cane.

"Questa sentenza della Corte Europea certifica quanto ancora ci sia da fare in Italia per tutelare gli animali cosiddetti da reddito, sia negli allevamenti (intensivi e non) sia al momento della loro uccisione per l’industria della carne. Spesso infatti queste splendide creature vengono trattate come macchine o come oggetti, senza alcuna considerazione per la loro dignità nonostante la stessa UE abbia giustamente conferito loro lo status di esseri senzienti e in quanto tali portatori di diritti. Ora, con questa sentenza, tutti gli italiani saranno costretti a pagare per le malefatte di un gruppo di persone", prosegue la nota. "Nella speranza che un giorno si arrivi a vietare l’uso degli animali a scopi alimentari, anche alla luce degli avvertimenti di molti medici di fama internazionale e della stessa OMS sui rischi per la salute dell’uomo, Lega Nazionale per la Difesa del Cane combatte ogni forma di sfruttamento animale, promuovendo la scelta veg nel tentativo di sensibilizzare le persone e attuare un cambiamento culturale verso il rispetto di tutte le vite", conclude il comunicato.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]