In provincia di Cremona riaffiorano i resti del "leopardo del Po"

Incredibile scoperta relativa al grande felino vissuto tra gli 80.000 e i 130.000 anni fa. Recuperata una tibia

Leopardo in una foto L.Gallitto

Leopardo in una foto L.Gallitto

Cremona, 8 gennaio 2015  - In riva al Po, in provincia di Cremona, riaffiorano i resti del leopardo del Po, un grande felino vissuto tra gli 80.000 e i 130.000 anni fa, al tempo del rinoceronte preistorico e forse anche del Neanderthal Paus. Su una spiaggia tra Spinadesco (Cremona) e Cremona, una zona già teatro di ritrovamenti importanti, è stata rinvenuta una tibia dell'animale, un fossile rarissimo conservato perfettamente. È una scoperta di grande importanza che rappresenta un nuovo tassello per ricostruire l'ambiente preistorico del Po.

Il cremonese Renato Bandera, 68 anni, conoscitore del fiume e raccoglitore di fossili di lunga data, lo ha notato nei pressi di un tronco e lo ha consegnato al Museo Paleoantropologico di San Daniele Po (Cremona). Pensava fosse un osso umano, al quale in effetti assomiglia, ma le prime analisi morfologiche hanno dato un esito inaspettato: la tibia, lunga circa 23 centimetri, apparteneva a un felino, forse a una femmina di leone delle caverne o molto più probabilmente a un grosso maschio di leopardo, della specie 'Pantera cf. pardus'. Alto 60 centimetri al garrese, lungo oltre due metri compresa la coda, agile e scattante, predatore infallibile, stava accovacciato sugli alberi per tendere agguati feroci alle sue prede. E viveva anche dalle nostre parti. Per contatti con la nostra redazione: animali@quotidiano.net