"Lo scioglimento è un grave errore nei confronti dell'Italia"

Parole amare da parte dei sindacati e in particolare di Ugl e Sapaf. "Il governo ci ripensi è un danno importante per il territorio"

Controlli in un allevamento (Archivio)

Controlli in un allevamento (Archivio)

Roma, 19 marzo 2015 -  "Oggi in Italia operano circa 305mila addetti alla pubblica sicurezza: e tra i 105mila dei Carabinieri, i 95mila della Polizia di Stato e i 38mila della Penitenziaria in effettivo servizio, è molto singolare che il governo pensi di risolvere il problema eliminando le 7mila unità del Corpo forestale". C'è amarezza tra gli uomini in divisa del CFS. Amarezza e rabbia che diventa parole da parte del segretario nazionale dell'Ugl Corpo forestale dello Stato.  "Nonostante le rassicurazioni e gli emendamenti di ogni partito politico volti a salvaguardare la piena autonomia operativa del Corpo - chiarisce Scipio - nessun parlamentare evidentemente  è stato in grado di resistere ai diktat governativi e a far scongiurare la sciagurata ipotesi dell'accorpamento nella Polizia di Stato. Abbiamo aspettato pazientemente di far comprendere alla politica il grave errore che si stava compiendo, un errore nei confronti dell'Italia, del nostro patrimonio naturalistico e agroalimentare, ma è evidente che l'esigenza dello spot ha prevalso sulla logica e il buonsenso. Il presidente del Consiglio ha dichiarato nuovamente di voler ridurre le forze di polizia, il problema è che lo si sta facendo nel peggiore dei modi".

"La situazione paradossale che si verrà a creare - conclude il sindacalista - è che se dovesse sparire il Corpo forestale dello Stato rimarrebbero comunque 5 Corpi forestali delle regioni a statuto speciale. Questo per dare il senso della razionalità del disegno che si sta perseguendo".

Altro sindacato ma medesima posizione e anche, delusione. "Prendiamo atto delle dichiarazioni del premier Renzi che ha parlato di riduzione delle forze di polizia. Abbiamo registrato finora vari interventi in materia da parte anche di esponenti del governo, ma chiediamo un serio e concreto confronto a tutela dei Forestali visto che ad oggi, con la delega sulla p.a., il Corpo Forestale dello Stato è l'unica forza di polizia direttamente e primariamente interessata da questa riforma".  E' quanto ha dichiarato il segretario generale del Sapaf (Sindacato autonomo polizia ambientale forestale), Marco Moroni. "La prima cosa da fare - spiega Moroni - è quella di eliminare le sovrapposizioni di competenze, come quelle oggi esistenti con alcune articolazioni dell'Arma dei Carabinieri che si occupano, accavallandosi, di reati ambientali e agroalimentari. Siamo i primi a sostenere che il Corpo Forestale debba essere riformato, c'è bisogno in primis di implementare le funzioni di polizia ambientale e agroalimentare. Nel contempo, alcune funzioni tecniche legate ad allevamenti di animali e allo spegnimento degli incendi boschivi debbono essere svolte dagli organismi competenti e non più da noi".

"Serve comunque chiarezza - conclude il leader del Sapaf - e mi auguro che questa nuova presa di posizione di Renzi possa essere utile. Serve in primis una riforma strutturale dell' attuale Corpo forestale, unificando tutti gli organismi interessati - compresi i Corpi forestali regionali -. garantendo unitarietà operativa e presidi territoriali: non basta dire da cinque a quattro forze di polizia, ma bisogna anche mettere nelle migliori condizioni operative i Forestali nel qualificato e professionale contrasto alle agro-ecomafie". L.G. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]