Cane appeso e seviziato: Brambilla chiede pene esemplari

La presidente di Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente, interviene sul caso della Calabria dove quattro giovani hanno infierito, fino alla morte, su un randagio. E poi hanno postato il video

Cane randagio in una foto Olycom

Cane randagio in una foto Olycom

Roma, 10 luglio 2016 - La Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, presieduta dall’on. Michela Vittoria Brambilla, ha annunciato l’intenzione di  costituirsi parte civile nel processo contro i quattro giovani che, il 24 giugno scorso, nelle campagne di Sangineto(Cosenza), hanno catturato, impiccato, seviziato e ucciso un cane randagio, girando un video successivamente postato su Facebook. Identificati dalle forze dell’ordine, iquattro attendono a piede libero le determinazioni dell’autorità giudiziaria.

“Chi vorrebbe minimizzare questo gesto crudele e ingiustificabile come una bravata giovanile – sottolinea l’ex ministro - non ne coglie appieno la portata e le possibili conseguenze: siamo di fronte ad un mix di crudeltá ed esibizionismo che facilmente potrebbe generare emulazione. Allora l’unica  strada possibile è la severa condanna, per quanto consentito da una legge penale che proprio in casi come questi, dove efferatezza, arroganza e superficialità vanno a braccetto, mostra tutti i propri limiti. Di qui la nostra decisione di depositare una memoria e la nostra richiesta di partecipare al processo. Risponderemo così anche ai messaggi di protesta e di indignazione di migliaia di cittadini in arrivo da tutte le parti d’Italia, moltissimi provenienti dalla Calabria: insieme a loro, e per loro conto, chiediamo giustizia. Ci auguriamo, infine, che a tempo debito si costituisca parte civile anche il Comune di Sangineto, proprio perché il buon nome della comunità che non sia infangato dall’inqualificabile comportamento di alcuni balordi”. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]