Martedì 16 Aprile 2024

Zika non fa paura, avanti con i Giochi. Rio, l’Oms: no agli scienziati

In 150 avevano firmato l’appello sul rischio epidemia per atleti e turisti

Virus Zika, l’allarme arriva anche nell’Emilia Romagna: a RImini il primo contagiato (Ansa)

Virus Zika, l’allarme arriva anche nell’Emilia Romagna: a RImini il primo contagiato (Ansa)

Rio de Janeiro, 29 maggio 2016 - L’INCUBO Zika squarcia la vigilia delle prossime Olimpiadi in programma a Rio de Janeiro dal 5 al 21 agosto, con un appello tanto qualificato quanto preoccupante. Lo firmano 125 scienziati e medici di livello mondiale, fra cui specialisti e ricercatori di università prestigiose come Harvard, Yale e Oxford. «Si sta correndo un rischio evitabile e non necessario, considerando che mezzo milione di turisti stranieri arriveranno da tutto il mondo per assistere ai Giochi e potrebbero infettarsi scatenando un’epidemia quando torneranno a casa» scrivono nella lettera aperta studiosi e medici di etica della medicina chiedendo al Comitato Olimpico Internazionale di rivedere le linee guida della manifestazione.   «NOI CI PREOCCUPIAMO della salute globale e le segnalazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, insieme alle ultime scoperte scientifiche, confermano quanto sia serio il problema. Per questo, per la tutela della salute pubblica, i Giochi di Rio dovrebbero essere spostati in altra sede o almeno rinviati» conclude l’appello rivolto a Margaret Chan, direttrice della struttura organizzativa. Ma proprio dall’Oms arriva un altro no, dopo quelli con cui erano già state respinte iniziative del genere. «Non esiste giustificazione per la salute pubblica, per posticipare o cancellare la manifestazione» scrive in una nota l’agenzia delle Nazioni Unite facendo il punto sulla diffusione del virus tanto temuto. «Zika ha ormai contagiato 60 Paesi in tutto il mondo e la gente continua lo stesso a viaggiare regolarmente. Il Brasile è solo uno di questi Paesi, allo stato attuale non risultano rischi particolarmente alti per atleti e delegazioni quindi neppure per la salute pubblica». Secondo l’Oms, insomma, per difendersi bastano le precauzioni raccomandate a suo tempo: «Seguire le regole di viaggio per la tutela della salute pubblica e sconsigliare i Paesi contagiati alle donne in gravidanza perchè per loro il livello di rischio è molto più significativo».   COME confermano i dati relativi alle zone interessate, dove si stanno moltiplicando i casi di malformazioni a feti e neonati, secondo gli scienziati conseguenza diretta del virus che si trasmette attraverso la zanzara: da quando si è diffusa l’epidemia, proprio in Brasile si sono registrati 1300 bambini nati con microcefalia. L’allarme dunque si fonda su ragioni concrete e per renderlo ancora più incisivo i firmatari dell’ultimo appello hanno volutamente ricordato la stretta collaborazione che ha sempre unito i tutori della salute e il Cio in queste occasioni. Ma stavolta, a quanto pare, le istituzioni non hanno intenzione di cambiare programma. Almeno per ora, perchè di sicuro la battaglia non finisce qui.