Mercoledì 24 Aprile 2024

Ylenia Carrisi, svolta nel giallo. Il Dna di Al Bano spedito negli Usa

Confronto con ossa ritrovate 21 anni fa. "Uccisa da un camionista"

Ylenia da ragazza con il papà Al Bano

Ylenia da ragazza con il papà Al Bano

Roma, 17 novembre 2015 - UCCISA da un camionista a cui aveva chiesto un passaggio per proseguire il suo viaggio on the road. Sarebbe stata questa la tragica fine di Ylenia Carrisi, la figlia di Al Bano e Romina Power, scomparsa a New Orleans alla fine del 1993. La clamorosa svolta arriva dagli Stati Uniti, dove l’inchiesta sulla fine della soubrette italiana – all’epoca 24enne – ha ricevuto un’improvvisa svolta grazie alle rivelazioni del presunto omicida, Keith Hunter Jesperson, e al lavoro dello sceriffo della contea di Palm Beach.

Una pista che l’Interpol ritiene molto attendibile, tanto che, due settimane fa, ha spedito in tutta fretta i carabinieri a Cellino San Marco per prelevare i campioni del Dna del cantante e dei suoi figli Yari, Cristel e Romina Junior.

I REPERTI, a cui si aggiungono quelli della madre, Romina Power, che nei giorni del prelievo dei carabinieri si trovava a New York, sono ora nelle mani del Ris di Roma e, dopo l’estrapolazione dei profili, potranno essere messi a confronto con quello delle ossa di una donna rinvenute ad Holt, in Florida, il 15 settembre del 1994, cioè nove mesi dopo la denuncia di scomparsa di Ylenia. Nel 1996, Jesperson ha confessato di aver ucciso una ragazza conosciuta in una stazione di servizio di Tampa, in Florida. La giovane, che si faceva chiamare Suzanne, zaino in spalla, stava cercando di raggiungere la California o il Nevada.

In quel periodo, secondo gli investigatori statunitensi, Ylenia Carrisi frequentava un artista di strada di New Orleans – che fu anche sospettato di omicidio – ma soprattutto era solita farsi chiamare proprio con questo nome: Suzanne. Con la confessione del camionista, lo zelante sceriffo di Palm Beach non ha mai smesso di cercare un nome da associare a quelle ossa. Con l’ausilio di un perito, avrebbe ricostruito il volto della giovane, e quello riconosciuto dal camionista sarebbe di una somiglianza incredibile con il viso di Ylenia. Così incredibile da mettere in moto l’interpol e far piombare i militari, per due giorni consecutivi, a prendere il campione genetico a casa Carrisi.

MA, A DISTANZA di più di vent’anni (nel frattempo il tribunale di Brindisi ha dichiarato la morte presunta di Ylenia) ancora oggi non mancano i lati oscuri di questa storia: perché, ad esempio, le spoglie ritrovate ad Holt pochi mesi dopo la scomparsa non sono mai state associate a quella della figlia di Al Bano? Un giallo nel giallo, che solo la scienza, che dal quel 31 dicembre del 1993, il giorno dell’ultimo contatto di Ylenia con la famiglia, ha fatto passi da gigante, potrebbe definitivamente risolvere.

Gli strascichi dolorosi di quella tragica vicenda ruppero l’armonia di una delle famiglie dello spattacolo più amate. Nel febbraio 1999 Al Bano si separò legalmente, dopo 29 anni di matrimonio, dalla moglie e compagna artistica Romina Power. Sullo sfondo proprio il dramma della scomparsa della figlia.