Mercoledì 24 Aprile 2024

Musica, emozioni e tenerezza. Caccia grossa al "fattore X"

Il talent canoro riparte domani su SkyUno con una giuria rinnovata

I giudici di X Factor (Newpress)

I giudici di X Factor (Newpress)

Marco Mangiarotti

MILANO, 17 settembre 2014 - SALTO IN ALTO. E un po’ di tenerezza a “X Factor 2014”, da domani sera alle 21,10 su Sky Uno e in streaming su Sky Online (72 ore dopo in chiaro su Cielo). Cambia la giuria, «perchè quando le cose vanno bene è il tempo di rischiare», commenta il vice presidente Sky Andrea Scrosati. Morgan e Mika, quindi, più Vicky Cabello e Fedez, alla ricerca del talento che può diventare prodotto. Con il bravo presentatore Alessandro Cattelan (foto sotto). Cinque puntate di audizioni, molte le voci interessanti, e otto di live all’X Factor Arena, finalissima al Forum di Milano. A Morgan i gruppi e Home Visit a Vienna con Finardi. A Mika gli over 25 con Elio: da libanese fra i resti fenici di Mozia. Vicky con le Under 24 a Londra e The Bloody Beetroots, Fedez con gli Under 24 e Gualazzi in una villa di Milano.

SELEZIONI e Boot Camp davanti a duemila persone. Sei sedie per ogni giudice da riempire, la possibilità di cambiare scelta (Six Chairs Challenge, come nell’edizione Usa). Il migliore tra gli esclusi della Home Visit rientra grazie alla Enel Green Light Card. Interatività, app e social, la possibilità di fare il karaoke della serata a casa, come si conviene alla «migliore edizione del mondo», parola di Lorenzo Mieli, ad Freemantle, che produce per Sky.

SGUARDI diversi, spiega Mika. «Io e Morgan più creativi, Vicky, conduttrice e marketing. Fedez produttore. Ma c’era un’ottima energia anche nel dissenso. Unico problema: io non guardo mai le puntate in tv. Noi siamo liberi, il racconto del montaggio un’altra cosa. L’anno scorso ho imparato che dobbiamo trovare un repertorio adatto ai ragazzi, per sviluppare una possibile carriera». Morgan non c’era, disperso dopo un concetto a Padova (forse dormiva), Fedez parla di un movimento rap che va vissuto senza pregiudizi, del rispetto dovuto a chi è salito sul palco. «Dirò che i talent premiano anche chi non vince».  Mieli ricorda con Scrosati che la ricerca di scelte musicale interessanti e vero talento è una richiesta di un pubblico esigente, competente e interattivo.  Divertente. Non è vero che la competenza è noiosa. «Ci siamo molto divertiti - aggiunge Mika -, mai alle spalle dei ragazzi. E finivamo rilassati, nonostante qualche litigio. C’è stato coinvolgimento, anche una forma di tenerezza». Hanno pianto Vicky («mai così tanto, l’ultima volta con le mie ragazze: che erano terrorizzate e io più di loro»). Fedez («anche se non amo farlo in pubblico). Finale per Vittoria Cabello. «Non mi interessa la bella voce, il talento è un’altra cosa (ci vorrebbe un po’ di cultura)». Lei ha vissuto nel 1997 a Londra la prima esplosione di Mtv in studio, al fianco degli artisti, condividendo creatività e vita, con un’attitudine pop art. «La musica mi piace tutta e qui ritrovo l’energia, la complicità, la qualità umana di quel momento irripetibile a Mtv». Simona Ventura? «È lavoro e un ritorno alla musica: c’è sempre qualcuno prima o dopo di te». “X Factor” ha setacciato la provincia italiana con 20 tappe on the road e ricevuto oltre 60 mila iscrizioni alle audizioni. Sei mesi per il casting, un producer discografico per ogni squadra e training estivo per portare al Boot Camp e all’Home Visit gente pronta per il live (e l’album).