Mercoledì 24 Aprile 2024

White mecenate per il Sud

Un progetto per i giovani creativi con Ice

Massimiliano Bizzi, fondatore e presidente White

Massimiliano Bizzi, fondatore e presidente White

Milano, 12 febbraio 2016 - MADE IN SUD. Espressione della creatività, della storia, della cultura, della tradizione del tessile e abbigliamento in quattro regioni d’Italia in fondo allo Stivale: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Un progetto molto bello, pieno di valori e di vitalità, che nasce in seno a White, il salone internazionale per la moda e gli accessori che dal 27 al 29 febbraio prossimo porta oltre 500 marchi al femminile nelle sue tre sedi in via Tortona, ai numeri 27, 35 e 54.

«Diventeremo i mecenati della giovane creatività del Sud d’Italia e ne siamo orgogliosi», racconta Brenda Bellei Bizzi, amministratore delegato di M.Seventy, la società di eventi che produce White, il salone fondato da Massimiliano Bizzi, che ne è Presidente, nel 2002. «Abbiamo scelto 15 marchi contemporary – continua Brenda Bellei Bizzi che presenterà lunedì prossimo i contenuti e le novità della fiera – per questa sezione speciale che abbiamo battezzato It’s Time To South. L’operazione di scouting è durata un anno ed abbiamo fatto bellissime scoperte, anche di realità piccole e agli inizi ma di grande interesse. Ed è questo lo scopo principale di White: offrire la maggior quantità possibile di proposte innovative e di qualità ai buyers in arrivo dal mondo».

I protagonisti di questo messaggio che può davvero diventare rivoluzionario sono: Cangiari (Calabria), Domenico Cioffi, Giorgia Fiore, Giuliano Galiano, Les Bohémiens (Campania), 20.52, Anna Siciliano, Ground Ground, Reiv (Puglia), Bakarà, Daricello, Giuliana Di Franco, LR Loredana Roccasalva, Price, Vitussi (Sicilia). Partner prestigioso di It’s Time To South, infatti, è l’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane presieduta da Riccardo M. Monti, che è in stretto contatto con gli organizzatori di White per favorire la «salita» a Milano di queste imprese che stanno sbocciando e per l’incoming dei compratori in fiera in via Tortona.

Come vi è venuta la bella idea di guardare al Sud e puntare su queste inedite esperienze? «Qualche tempo fa sono andata alla fashion week pugliese e lì mi si è aperto un mondo – racconta Brenda Bellei Bizzi – perchè ho visto da vicino un’artigianalità di alto livello, spesso poco conosciuta nel mondo del fashion. Poi grazie allo stretto rapporto che abbiamo con la Camera dei Buyers e con il suo Presidente Mario Dell’Oglio ho avuto alcune interessanti segnalazioni nelle altre regioni del Sud. Ho partecipato anche a TaoModa a Taormina e anche qui ho incrociato un mondo di bellezza e di grandi tradizioni. Poi anche l’ICE aveva nei suoi protocolli il piano di sostegno al Sud d’Italia. Così non è stato difficile unire le forze per questo nuovo progetto».

Brenda, cosa altro farà ICE con voi? «Porterà 40 fra i più importanti negozi e department store del mondo a White, tutti molto interessati all’artigianalità italiana».

E voi come M.Seventy cosa metterete a disposizione dei giovani creativi? «Cureremo la parte espositiva e di comunicazione di It’s Time To South. Non vogliamo che questo sia un progetto spot, ci auguriamo che sia una prima volta di un percorso importante per le risorse produttive e intellettuali più stimolanti. E poi questo può essere anche un format da esportare all’estero».

Ci racconta qualche bella storia di queste 15 realtà? «Sono tutte storie esemplari, dal giovane anglo-palermitano che crea borse di pregio, tutte realizzate a mano, impiegando materiali di riciclo acquistati dagli ambulanti di Ballarò, alla stilista che realizza la sua collezione insieme alle profughe sbarcate in Sicilia. Dal designer napoletano specializzato in sneackers destinate alle star del rap americano alla cooperativa di donne che nella Locride ridanno vita ai vecchi telai della tradizione grecanica e bizantina per creare abiti ecofriendly».

E’ il momento del Sud significa anche coniugare ricerca e innovazione, contemporaneità e radici profonde? «Certo, e anche molto di più. Prendiamo ad esempio il marchio calabrese Cangiari, nome che in dialetto significa cambiare: questo brand nel made in Italy è già sinonimo di moda eco-etica, per il lavoro moderno sugli antichi telai di Gioiosa Jonica. Sono questi prodotti unici che i buyers che vengono a White vogliono vedere e toccare da vicino».