Giovedì 18 Aprile 2024

Vitalizi, Senato: stop per otto, anche a Berlusconi e Dell'Utri. Camera, dieci sospensioni

Montecitorio, polemica di Di Maio (M5S): "Dieci sfigati con nessun partito a proteggerli su 1543 ex deputati che stanno percependo ingiustamente un vitalizio"

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

Roma, 9 luglio 2015 - Il Senato ha revocato il vitalizio a otto ex senatori condannati a titolo definitivo per reati gravi. Tra i nomi ci sono anche Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. Secondo quanto si è appreso, Forza Italia ha abbandonato i lavori dell'ufficio di Presidenza. Secondo quanto si apprende avrebbero votato a favore Pd, Ap e Sel, FI è uscita senza votare e anche Lucio Barani per Gal ha protestato. Lega e M5S si sono astenuti. Gli otto senatori raggiunti dalla delibera sono, secondo quanto viene riferito: Silvio Berlusconi, Marcello Dell'Utri, Vittorio Cecchi Gori, Pasquale Squitieri, Antonio Franco Girfatti, Giorgio Moschetti, Vincenzo Inzerillo e Franco Righetti.

CAMERA - L'Ufficio di presidenza della Camera ha approvato all'unanimità di presenti, con la non partecipazione al voto dei componenti di Forza Italia Gregorio Fontana (Fi) e Raffaello Vignali (Ap), la cessazione dell'erogazione del vitalizio per 10 ex deputati condannati in via definitiva per reati di particolare gravità ad oltre due anni. Verifiche sono però ancora in corso su un undicesimo.

CHI SONO -  I 10 nomi sono: Massimo Abbatangelo, Giancarlo Cito, Robinio Costi, Massimo De Carolis, Francesco De Lorenzo, Giulio Di Donato, Pietro Longo, Raffaele Mastrantuono, Gianstefano Milani, Gianmario Pellizzari. Durante la riunione è stato spiegato che esiste il problema degli ultraottantenni, per i quali la legge prevede di cancellare i nomi dal casellario giudiziario. Per gli ex onorevoli che hanno superato gli 80 anni non è stato quindi possibile individuare chi, condannato, non ha più diritto al vitalizio. Per questo, i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso hanno inviato due lettere, una per il rispettivo ramo del parlamento, alla Corte di Cassazione per cercare di capire chi ha ricevuto condanne e provvedere in seguito allo stop del vitalizio.  

I MOTIVI - L'Ufficio di presidenza della Camera ha dato attuazione alla delibera adottata il 7 maggio scorso che prevede lo stop ai vitalizi per gli ex deputati in via definitiva per reati gravi come quello di mafia o terrorismo, o reati contro la Pubblica Amministrazione con pene superiori ai due anni e per reati comuni con condanne definitive superiori ai due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a sei anni. Dopo quella decisione i presidenti delle Camere, Pietro Grasso e Laura Boldrini, hanno scritto al ministro della Giustizia per chiedere l'elenco dei parlamentari cessati dal mandato colpiti da condanna definitiva per quel tipo di reati. Dal ministero è arrivato un elenco di 11 ex onorevoli, ma la cessazione è stata disposta soltanto per 10, perché l'undicesimo (un condannato a 2 anni e 9 mesi) ha un cumulo di reati che non rientrano tutti nelle fattispecie della delibera dell'Ufficio di presidenza. E' stato così disposto un ulteriore accertamento. 

ALTRE VERIFICHE - Gli ultraottantenni su cui sono in corso le verifiche sono invece 346. In tutto gli ex deputati a cui va il vitalizio sono 1548: togliendo chi ha superato gli 80 anni, la platea esaminata da cui sono emerse le 10 cessazioni è stata di 1.202 persone. 

M5S SULLE BARRICATE - "Ricordate la sospensione del vitalizio agli ex parlamentari condannati? Oggi in Ufficio di Presidenza alla Camera abbiamo saputo quanti saranno coloro a cui si applicherà quella norma. Su 1543 ex Deputati che stanno percependo ingiustamente un vitalizio - anche oltre i 3000 euro al mese - solo 10 avranno il vitalizio sospeso. 10 sfigati che non avevano nessun partito a proteggerli, mentre tanti altri condannati - i cui reati non furono inseriti nella delibera - sono tutti salvi". Così Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera ed esponente del M5s, commenta su Facebook la decisione assunta stamane dall'ufficio di presidenza della Camera. "Quei 10 mi fanno quasi pena - prosegue Di Maio -. Quella ridicola delibera che fu festeggiata come la fine di tutte le ingiustizie, riguarda solo lo 0,6 % di tutti quei politici che con tre giorni in Parlamento si sono guadagnati una pensione da sceicco! In questa farsa ci sono poi 346 ex deputati con più di 80 anni, tra cui potrebbe esserci anche Totò Riina, di cui il dipartimento della Giustizia non sa nulla sui precedenti penali, in quanto in Italia a chi ha più di 80 anni non viene registrato più nulla sui precedenti. Su 1543 solo lo 0,6% sarà colpito da questa misura e solo temporaneamente. Inoltre 346 ex Deputati saranno graziati perché sconosciuti ai terminali della giustizia italiana. Se avessimo votato a favore saremmo stati complici di questo teatrino. Noi proponiamo che tutti i vitalizi scompaiano. Punto. Servono 10 minuti di tempo e una maggioranza del Movimento 5 Stelle per votarla".