Mercoledì 24 Aprile 2024

Grasso: "Per abolire i vitalizi ai condannati non serve una legge"

Boldrini sulla stessa linea

Il presidente del Senato Piero Grasso (Ansa)

Il presidente del Senato Piero Grasso (Ansa)

Roma, 25 febbraio 2015 - Spetta alle Camere, nella loro autonomia, e non alla legge determinare l'erogazione dei vitalizi e delle pensioni ai senatori che hanno terminato il mandato e che sono stati condannati, con sentenza passata in giudicato, per reati gravi. E' questo, in sintesi, il senso della posizione in punto di diritto assunta, secondo quanto si apprende a Palazzo Madama, dal presidente Pietro Grasso in una riunione che, in accordo con la presidente della Camera, Laura Boldrini, presente la stessa e i questori dei due rami del Parlamento, ha preceduto l'immediatamente successivo incontro dei soli questori sul punto. Per Grasso (che avrebbe ricevuto nelle proprie mani il parere del presidente emerito della Consulta Cesare Mirabelli, arrivato a Palazzo Madama il 19 febbraio scorso, solo ieri sera) sarebbe dunque "paradossale ipotizzare", come fa Mirabelli, "che successive modifiche debbano trovare origine in una fonte normativa diversa dalla fonte che ha costituito l'istituto. Vale un principio generale del diritto, oltre che di palese ragionevolezza, secondo cui l'organo che produce una norma è l'unico che possa modificarla". "Se il Consiglio di Presidenza dovesse ritenere di non avere potere di modificare i regolamenti su vitalizi e pensioni, allora questo farebbe cadere l'intera potestà normativa sulle garanzie per i parlamentari, e riconoscerebbe che la legge potrebbe modificare anche le norme vigenti sul trattamento economico e giuridico dei parlamentari", ha scritto, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari in Senato, Pietro Grasso nel 'contro parere' scritto di suo pugno.

"La mia posizione sui vitalizi agli ex parlamentari è chiara e nota da tempo: ritengo personalmente inaccettabile che si continui ad erogarli a chi si è macchiato di reati gravi come mafia e corruzione", ha dichiarato il presidente della Camera, Laura Boldrini. "La decisione spetta ora - aggiunge - all'Ufficio di presidenza della Camera e al Consiglio di Presidenza del Senato, che sono certa arriveranno quanto prima a deliberare su una materia così delicata, sulla quale c'è anche molta attesa da parte dell'opinione pubblica".