Roma, Raggi incassa raffica di no. La squadra degli assessori vacilla

Verdone, Vergassola e il professor Montanari danno forfait: pochi nomi certi

Virginia Raggi, candidata sindaco a 5 stelle (Afp)

Virginia Raggi, candidata sindaco a 5 stelle (Afp)

Roma, 10 giugno 2016 - DARIO Vergassola le ha detto di no. E anche Carlo Verdone, verso cui la candidata M5S a sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha una personale simpatia, ha declinato l’invito. Ma non solo. Anche un nome di spessore come lo storico Tomaso Montanari, che sembrava ormai certo, alla fine non se l’è sentita di legare una carriera di primo piano, lui allievo prediletto di Salvatore Settis, all’avventura stellata del governo di Roma targato 5 stelle.

Virginia Raggi, a 9 giorni dal ballottaggio, non stringe ancora tra le mani la squadra di assessori che la dovrà affiancare, se vincerà, in questa complicata partita di governare la Capitale. Roma, infatti, è un trampolino importante per il Movimento, ma l’entusiasmo che si vive, in queste ore, tra le fila grilline non corrisponde a quello dei nomi che vengono sondati per il ruolo di assessore. Il pericolo di bruciarsi è alto, soprattutto per personalità di alto profilo. Che casomai, con loro operato, hanno dimostrato di aderire ai «principi del Movimento 5 stelle», ma che poi, al momento della chiamata, hanno voltato le spalle.

TROPPI rischi. Qualcuno, invece, ha deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo, ovvero l’urbanista Paolo Berdini. Profondo conoscitore della materia e in particolare del territorio di Roma, ha lavorato come consulente per numerose amministrazioni pubbliche, ma è anche impegnato nelle battaglie civili con Italia Nostra e Wwf ed è esperto del tema dell’estinzione dei servizi essenziali come i trasporti, una delle fisse della Raggi. È un nome nella scia di Antonio Cederna, per capirci: tutt’altro che gradito ai palazzinari romani. Primo a essere contattato dalla Raggi un mese fa, le ha dato consigli importanti su come strutturare la squadra. Ma, per ora, è anche l’unico nome certo. Il resto è traballante, a parte quello degli ex consiglieri stellati in Campidoglio, ovvero Marcello De Vito e Daniele Frongia che se non in giunta avranno comunque un ruolo nell’amministrazione. Poi si parla di un dirigente Consob al Bilancio, di un ex prefetto per la Sicurezza e del professore del Politecnico di Milano ed ex consulente della Banca Mondiale Marco Ponti ai Trasporti. Escluso, invece Raphael Rossi, che ha lavorato per diverse amministrazioni a Trento e Napoli, in un primo momento pensato per occuparsi di Ambiente ma poi considerato ‘divisivo’ nel Movimento. Allo sport, infine, quasi certo il rugbista Andrea Lioi.

Comunque, l’annuncio alla città della squadra dovrebbe arrivare, stando ai piani, poco prima del ballottaggio del 19 giugno. Oppure – si diceva ieri nello staff della Raggi – al momento stesso della chiusura della campagna elettorale, che avverrà a Ostia venerdì 17. E potrebbe farlo Grillo: una scena ‘epica’ nella mente degli stellati romani che immaginano anche di recuperare le personalità che hanno declinato l’invito all’assessorato a dare comunque una mano dall’esterno. D’altra parte i contatti sono tanti, ma restano ancora molto incerte caselle importanti, come l’assessorato al Bilancio, ruolo su cui è stato sondato uno dei sub commissari del prefetto Tronca, ovvero Pasqualino Castaldi, ma pare si stia valutando anche il nome di un ex dirigente Consob.

SOTTO assoluto riserbo, poi, il prescelto per l’assessorato ‘a tempo’ alle Partecipate, ruolo che dovrà incarnare lo spirito del programma del Movimento. Per questo, a chi ha già accettato, è stato chiesto di sottoscrivere una sorta di ‘clausola d’obbedienza’ alla linea politica stellata. In caso di rottura, saranno accompagnati alla porta. Per questo, anche, ci sono tante, troppe paure da rasserenare.