Giovedì 25 Aprile 2024

Virginia Raggi: gli amori, i disamori e le astuzie

Ha esibito l’immagine della famiglia felice, in realtà è già separata dal marito, Andrea Severini

Virginia Raggi con il figlio e il marito durante la campagna elettorale

Virginia Raggi con il figlio e il marito durante la campagna elettorale

Roma, 21 giugno 2016 - COME un giorno normale, ieri mattina la neo «sindaca» grillina di Roma, Virginia Raggi, è uscita di casa dalla sua abitazione del quartiere Ottavia, borgata a nord ovest della Capitale con il figlio Matteo di 7 anni. Nessun appuntamento ufficiale, nessuna dichiarazione pubblica, una prima riunione con i consiglieri neo eletti e un post su Facebook. In cui, oltre a ringraziare gli elettori, ha lanciato alcune «grida di battaglia». S’impegna a lavorare «per ridare a Roma la bellezza e la dignità che merita», scrive, «oggi si apre una nuova era e io sarò il sindaco di tutti, sia chiaro, anche di coloro che non mi hanno sostenuto in questa tornata elettorale».

MESSI da parte i convenevoli, il giorno dopo la svolta molti romani si sono chiesti chi sia davvero il primo sindaco donna della Capitale. Perché di Virginia Raggi, in fondo, si sa molto poco, anche perché – con oculata strategia mediatica – non si è esposta a livello personale durante la campagna elettorale. E poi anche perché, curriculum professionale a parte (omissioni comprese), non c’è molto da dire su questa 37enne (38, per la verità, il prossimo 18 luglio), 18° sindaco di Roma a Cinque stelle.

Nata nel quartiere Appio Latino che guarda verso San Giovanni in Laterano, liceo scientifico al Newton, poi Giurisprudenza a Roma 3 con laurea sul diritto d’autore, descritta dalle amiche (poche e poco cordiali) come «pignola, secchiona, con alta opinione di sé» tale da sfiorare, talvolta, «punte estreme di vanità», la neo sindaca di Roma non ha avuto molta fortuna nella carriera forense. Prima di diventare consigliere comunale – come da sua stessa ammissione – non lavorava granché, salvo qualche ingaggio saltuario (come quello alla Asl di Civitavecchia) per lo più sul fronte del recupero crediti.

Virginia Raggi, insomma, prima che avvocato è stata soprattutto una mamma impegnata sul fronte della scuola e del cibo biologico, «disoccupata», si direbbe, come tanti altri giovani militanti (e parlamentari) del mondo a 5 stelle folgorata dalla politica grazie a Grillo e Casaleggio.

NEL CASO della Raggi, anche grazie al marito, Andrea Severini, regista braccio destro di Anna Pettinelli a Rds. È stato lui, militante stellato, ad introdurla nel magico mondo grillino. Lei, però, lo ha superato; nel 2011 è entrata a far parte del Movimento e due anni dopo si è ritrovata catapultata tra gli scranni dell’Aula Giulio Cesare. Come consigliere. E la sua vita è cambiata.

Anche in famiglia. Già, perché alla storia che comincia, quella da primo cittadino della Capitale, ce n’è oggi una agli sgoccioli, quella da moglie. Il privato – il suo privato – ha fatto irruzione sulla scena politica romana con la lettera d’amore aperta che lo stesso Severini le ha inviato pochi minuti dopo la sua elezione. Parole struggenti; «I tuoi occhi parlano», le scrive, «sei stata un fiume in piena, hai avuto un coraggio da leonessa e una capacità di spiegare le cose in maniera semplice, in maniera popolare e genuina». E ancora: «Sono 21 anni che ti conosco, ora per noi è un momento difficile, è inutile nasconderlo, ma io sarò sempre accanto a te. Cercherò di proteggerti il più possibile anche da lontano». Lontano, appunto.

Perché Raggi e Severini sono separati da almeno due anni, ma di questo la sindaca non ha fatto menzione in campagna elettorale facendosi, invece, fotografare con il marito e il figlio durante un pic-nic a villa Pamphili. Come una famiglia felice che felice non è. Si mormora che sia stata lei a rompere il matrimonio. Si parla di una simpatia per il compagno di scranno capitolino Davide Frongia. Ma sono pettegolezzi, dice lei, ammettendo la crisi coniugale. «Non ho nessuna relazione», giura. Il suo cuore oggi batte solo per Roma, dunque? Su quello non si sa. Di certo la sua ambizione corre veloce. E non ammette ostacoli di nessun tipo.