Vincent Lambert (Ansa)
Parigi, 23 luglio 2015 - Vincent Lambert, è un tetraplegico francese di 39 anni, da sette anni in stato vegetativo a seguito di un incidente in moto. Tre anni di battaglie giudiziarie e polemiche. Una famiglia spaccata. Una serie di verdetti e sentenze. L'ultima quella del 5 giugno scorso, quando per la prima volta la Corte europea dei diritti umani si è pronunciata per il fine vita, esprimendosi a favore dell'interruzione dei trattamenti terapeutici. La Corte di Strasburgo ha conferma così il pronunciamento del Consiglio di Stato francese, che ormai un anno fa autorizzò i medici a porre fine all'alimentazione e all'idratazione artificiale del paziente.
LA GUERRA IN FAMIGLIA - Da un lato Viviane, la mamma di Vincent, cattolica fervente. Insieme al marito, Pierre Lambert, la donna si batte da anni contro quella che bolla come un'"eutanasia mascherata". Per loro Vincent non è in fin di vita, ma soltanto disabile. Sull'altro fronte la posizione della moglie Rachel, che con i sei fratelli e sorelle di Vincent, nonché di un nipote, ritengono che lo si debba lasciare andare degnamente. Sulla stessa linea erano i medici che lo hanno avuto in cura dal 2008 all'ospedale di Reims. Per loro non c'è più alcuna speranza di guarigione: Vincent soffre di lesioni cerebrali "irreversibili" e non comunica con l'esterno.
IL VIDEO CHOC - Pochi giorni dopo il pronunciamento della Corte europea dei diritti dell'uomo, Vincent finisce su Youtube, con un video che ha spaccato la Francia. I comitati pro-life, sostenuti dai genitori di Lambert, sono andati al contrattacco lanciando una clamorosa offensiva mediatica. Proprio nel giorno della sentenza a Strasburgo, Emmanuel Guèpin, membro del 'comitato di sostegno a Vincent Lambert' nonché suo ex compagno di scuola, ha filmato Vincent per cinque minuti nel suo letto d'ospedale a Reims. Nel video, diffuso su Youtube e sul sito del settimanale Familles Chrètiennes, il fratello David Lambert parla rivolgendosi a Vincent: quest'ultimo sembra guardarlo fisso negli occhi, sembra proprio che lo stia ascoltando, interagendo con lui, a tratti sbatte anche gli occhi. Ma per molti medici intervistati da radio e tv da quel video, non emerge nulla di nuovo: i movimenti in realtà sarebbero solo riflessi inconsci.
E L'OSPEDALE PRENDE TEMPO - L'ultimo capitolo della vicenda porta la data del 23 luglio 2015. La dottoressa Daniela Simon, responsabile della procedura collegiale sul fine vita di Vincent all'ospedale di Reims, ha deciso a sorpresa di non sospendere l'alimentazione e l'idratazione del tetraplegico in stato vegetativo dal 2008. Contrariamente alle attese, l'equipe medica dell'ospedale di Reims ha scelto di non prendere per il momento alcuna decisione in merito allo stop dei trattamenti e ha chiesto alla procura della Repubblica di designare un 'rappresentante legale' del paziente.