Mercoledì 24 Aprile 2024

Vicenza, sventato il sequestro del figlio di un imprenditore

Tre al momento le persone arrestate: si tratta di due veneti e un emiliano colti in flagranza di reato. Il gruppo sarebbe stato intenzionato a chiedere un riscatto tra uno o due milioni

I carabinieri (Foto archivio)

I carabinieri (Foto archivio)

Vicenza, 27 gennaio 2015 - I carabinieri del Ros e i militari del nucleo investigativo di Rovigo hanno sventato il sequestro del figlio tredicenne di una nota famiglia di imprenditori vicentini nel thienese. Nel mirino dei malviventi era finito il figlio di Bernardo Bassan, titolare di un'azienda di import export di bevande e catering specializzato in produzione e commercializzazione di birre. Tre al momento le persone arrestate: si tratta di due veneti e un emiliano colti in flagranza di reato. I tre sono stati bloccati mentre erano pronti ad effettuare il colpo. L'operazione è scattata alle 7, prima che il ragazzino venisse accompagnato a scuola dalla madre.

I malviventi sono stati bloccati mentre aspettavano le loro vittime in un parcheggio vicino. Per rapire il giovane vicentino avrebbero simulato una rapina. L'operazione degli investigatori era stata coordinata e avviata da settimane senza che la famiglia Bassan ne fosse al corrente ma creandole attorno un cordone di protezione. All'origine dell'inchiesta il fermo di una rodigina, ora indagata, che avrebbe rifiutato proposte di affiliazione alla banda avanzate degli organizzatori del rapimento. Sarebbero stati dei gravi problemi finanziari dei tre arrestati all'origine del progetto di sequestro del ragazzo.

Il leader del gruppo criminale, secondo la Procura, è un imprenditore padovano dell'area estense che conosceva la famiglia thienese e che aveva un cumulo di debiti anche con questa. Gli altri due arrestati sono padre e figlio residenti a Occhiobello (Rovigo) e Ferrara: il terzetto, rimasto in silenzio dopo le manette, sarebbe stato intenzionato a chiedere un riscatto tra uno o due milioni e aveva organizzato il nascondiglio del rapito in un casolare abbandonato. Pochi per ora i commenti filtrati da casa Bassan. La signora si è detta incredula ed ha chiesto ai carabinieri se tutto fosse reale o non si trovasse davanti a una sorta di film o di 'Scherzi a parte'. Il giovane non sarebbe riuscito a trattenere le lacrime.  "Lo Stato - ha commentato il procuratore Adelchi d'Ippolito - è arrivato prima".